Il vento che ti spettina i capelli tramutando una cresta in un ciuffo alla Elvis, la corsa fino a sentire a scoppiare la milza per raggiungere un albergo per capire, poi, che quella era l'entrata sbagliata e finire sedute su una panchina a dare inizio alle figure di merda. Staff che mantengono la loro promessa, facendoti entrare in un backstage dove, non hai incontrato tutto il gruppo, ma hai incontrato due di quelle persone che il cuore te l'hanno ricucito di colpo, ché potranno stare sul palco e far urlare una piazza, ma loro son pur sempre i soliti ragazzi acqua e sapone di sempre.
E sentirsi bene e cantare con tutta la voce che si ha in corpo fino a dimenticarsi di tutti i problemi, anche su quella canzone che ti ha sempre fatto stringere il cuore, lo stomaco e tutti gli organi possibili.
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