“Tra poco sarai grande”.
Tra poco sarò grande, così dice papà.
Tra poco sarò grande, lo dice anche mamma e mi chiedo com’è che per la prima volta dopo anni, si ritrovino d’accordo su qualcosa che io trovo totalmente ed incondizionatamente sbagliato. Non sarò grande, non cambierà nulla dal giovedì al venerdì o dal sabato alla domenica o dal giorno alla notte, sarà tutto uguale, io sarò uguale.
Non sarò grande solo perché arriva quel fatidico diciotto, non sarò grande solo perché arriva la maggiore età, io sarò sempre la stessa. La solita ragazzina dai capelli orribili, dalle crisi di pianto alle quattro del mattino e che non si riaddormenta fino alle sei, quando suona la sveglia. Sarò sempre la solita che non sa cosa vuole essere “da grande”, che non sa cosa farà quando riuscirà a finire la scuola. Sarò sempre la solita che quando pensa al domani le viene l’ansia, perché le sarebbe piaciuto che andasse tutto come voleva lei. Io sarò sempre la solita ragazzina dai tremila file di word salvati, in buona parte con una storia dentro, una storia che è una via d’uscita ma che non finisce mai. Sarò sempre la solita ragazzina che ha una foto di nonno attaccata in camera e quando la guarda le vengono le lacrime agli occhi e allora canta Bella Ciao per calmarsi, sarò la solita ragazzina con un giacchetto di lana addosso che più che pararla dal freddo la para dalla solitudine.
Sarò sempre la solita ragazzina che vorrebbe trovare la fortuna nei biscotti della fortuna, che vorrebbe rivedere gli occhi di J. Per vedere Central Park un’altra volta, che vorrebbe rivedere quel ragazzo che non vede da anni ma che quando lo pensa si scatena una guerra. Sarò sempre la solita ragazzina con domande assurde per la testa, ma ben poca gente che vorrà provare a darle una risposta.
“Tra poco sarai grande”, no tra poco sarò solo me stessa con un grandissimo sorriso in faccia stampato in faccia con cui rispondere “ma grazie!” all’ennesima persona che oserà farmi gli auguri.
“Tra poco sarai grande”, no tra poco sarò solo me stessa che risponderà cordialmente alle chiamate dei parenti che non chiamano mai se non per Natale e compleanni e che mi terranno tre ore al telefono dicendo che si ricordano quando da bambina andavo a mangiare là e mangiavo solo pasta al pesto.
“Tra poco sarai grande”, no, papà, no. Tra poco sarò sempre al tua bambina che ogni tanto si chiede perché tu non capisca che lei non vuole essere considerata grande, perché quando la consideravi una bambina ti comportavi da super eroe e non da uomo qualunque che mente.
“Tra poco sarai grande”, no, mamma, no. Tra poco sarò sempre la solita bambina che ogni tanto si isola per casa a leggere un libro ed è come se non ci fosse.
No, tra poco sarò sempre me stessa con un anno in più e qualche speranza in meno. Vorrei che lo capissero tutti che io non voglio niente, se non il silenzio e la solitudine.
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