Dopo diverso tempo che non lo facevo, vado a casa di mio padre in autobus ben sapendo che non c’era e che sarei dovuta tornare a casa con lo stesso mezzo. Dopo un pomeriggio di studio al fresco (Odino benedica le case dove non batte mai il sole!), scendo di casa sotto un sole cocente, prendo l’autobus.
A metà viaggio, sale una signora anziana, mi si siede davanti e inizia a fissarmi. Ora, okay che sono pallida come un fantasma che ho delle occhiaiei che potrei tranquillamente far passare per postumi di una rissa alla Fight Club, ma ho passato dieci lunghi minuti a chiedermi come mai mi stesse fissando. Non volevo essere inopportuna a chiedere, ma la situazione era imbarazzante. Alla fine, la signora si decide a parlare per dirmi “signorina, scusi, ma quel coso lì sulla pelle, come si chiama... il...”
Okay. Panico. Di cosa parla!? Ho un ragno sulla spalla!? Un altro insetto!? Cosa intende con “quel coso lì sulla pelle”!? Poi capisco. Parla del tatuaggio. Suggerisco la parola e la “simpatica” vecchina continua con “ecco, non mi veniva il nome... ma le viene via prima o poi!?”.
Okay. E’ una signora anziana, si diplomatica, non riderle in faccia, porta rispetto.
“Mi auguro di no...”.
La signora torna al suo mutismo, io inizio a scrivere quanto successo ad un’amica cercando di non ridere che, dai, cerchiamo di essere una persona quanto più normale possibile.
La signora suona per prenotare la fermata, traballante si alza, reggendosi al palo si ferma a metà tra il posto dove sono seduta e la porta, mi guarda e “ma signorina, è sicura che non si scancella!?".
Brividi. Freddo. Giramento di testa. Ho appena sentito usare il verbo “scancellare” che pensavo si fosse estinto dalla terra da molti secoli o almeno ci speravo. L’autobus si ferma, la signora scende. Io sono rimasta ammutolita.
“Signorina, è sicura che non si scancella!?”.
Del fatto che il tatuaggio non sparirà sono sicura, del trauma di aver (ri)sentito il verbo “scancellare” non sono sicura di riprendermi tanto presto.
Se la signora aveva tra gli 80 e i 90 anni, forse io la giustificherei, forse. Però hai ragione, fa un certo effetto. Tipo inquinamento acustico :-D
RispondiEliminaIo, ad occhio, le avrei dato tra i 60 e i 79 anni... a meno che non se li portava veramente bene. Sono ancora sconvolta, in casa mi prendono in giro da giorni per il ribrezzo dato da "scancellare"! AHAH
Elimina...io sono di Brescia, e qui è abbastanza dialettale, ergo, sebbene io sia figlia dell'accademia della Crusca, no non mi annichilisce per nulla... però che i tatuaggi facciano ancora effetto è cosa temporanea, ergo goditi questo momento che a breve diverrà estremamente vintage
RispondiEliminaQua soprattutto gli anziani lo usano parecchio, solo che è da anni e anni che non lo sentivo più usare, mi sa che mi ha "traumatizzato" per quello. Oltre perché, unito all'accento della zona davvero bruttino, era davvero una parola brutta.
EliminaPer il tatuaggio sono abituata coi miei, oramai.