venerdì 15 aprile 2011

Ho avuto la faccia in fiamme e le guancie di un rosso così acceso che l’avrà notato anche lui, in quel minuto che è stato ad ascoltare cosa volesse da loro la bidella prima di tornare sui suoi passi. Ho rischiato di schiantarmi contro la porta, mentre (a causa sua) mi ripetevo mentalmente “inpira ed espira” perché volevo star calma per me, perché non mi sopporto quando mi faccio dominare dai “batticuore”. Ho perso un battito lanciando uno sguardo verso lui, con lei – devo dire la sua lei o basta lei? -, non credo che lo recupererò facilmente, almeno non oggi.
Chiudo gli occhi, lo penso mentre Myles Kennedy canta “I set out on my own / Just to breathe again / Touch the light that calls me home / Just to reach the end / Where I'm free to breathe again” e conto i batticuore rinchiusi nella mia gambia fatta di costole, conto quanti ne sono rimasti. Ne manca uno, ne manca irrimediabilmente uno.

2 commenti:

  1. ahhhhhhhhhh, se lo sapesse sarebbe pazzo di te. (meglio di no, così sei ancora di mia proprietà)

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  2. Se lo sapesse sarei una tua proprietà a vita. Non mi vorrebbe di certo, fidati.

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