venerdì 31 gennaio 2014

Little things made my day.

Ho deciso che, da oggi, tengo con me solo le cose belle successe durante la giornata, il resto lo butto via, come il corpo umano che espelle le sostanze di scarto.
Ho deciso che di oggi ricorderò solo:
- la corsa e l’abbraccio con un’amica che non vedevo da quattro mesi abbondanti;
- il primo tema d’italiano con una traccia che mi permette di scrivere al pieno delle mie possibilità e che, a prescindere da quale sarà il voto, mi ha reso soddisfatta di me per quello che ho scritto e perché essere riuscita a citare Diderot e L’orso band;
- addormentarsi in autobus, svegliarsi ed incontrare il viso famigliare di quel compagno di classe, che finalmente si è ripreso dalla febbre, che ti comunica che settimana prossima torna a scuola;
- riuscire a spiegare matematica ad una persona un po’ negata e sentirsi dire “oh, ora ho capito!”;
- il cappuccino del bar accanto a scuola che stranamente non faceva schifo;
- la pacca sulla spalla da un ex prof. che ti sprona a tornare ai tuoi voti.

(L’ordine casuale delle cose mi tranquillizza).

martedì 28 gennaio 2014

Credo di aver sbagliato tutto nella mia vita.
Meglio senza il "credo".

domenica 19 gennaio 2014

E' essere alla deriva in un mare senza fine.

Perdo il senso delle cose, tutto si confonde, tutto perde i suoi contorni ben delineati, mentre mi guardo intorno e non riesco a capire dove sono, cosa succede, dove sto andando.
E' essere alla deriva in un mare senza fine.
E' una situazione tipo "perché ti piace parlare con me?" che altro non è che "spiegami perché continuiamo a parlare di notte cercando di non crollare addormentati".

sabato 18 gennaio 2014

"Si perchè con chi parlo la sera tarda?" "Questo è un problema reciproco".

Non voglio partire, non perché non mi piaccia andare su, amo andare su, nonostante i ricordi, nonostante l’incidente e la conseguente paura, nonostante non abbia più amici da incontrare la su tra i monti, ma perché vorrà dire niente messaggi assurdi per farsi compagnia in piena notte, niente canzoni da farci sentire, niente video stupidi da far vedere all’altro, niente far finta che non ci siamo detti determinate cose, che dovevamo uscire o che in neanche un mese si è trovato un’altra nonostante le tante cose dette, niente paura di incontrarlo in giro, magari con lei, niente lui che va a prendere gli amici a scuola, nella mia scuola, e mi tocca trovarmelo davanti. Niente. Niente per un’intera settimana e mi sento persa, un po’ in crisi ed era meglio quando non si sentiva nulla.

mercoledì 15 gennaio 2014

Vedere una persona, per caso, all'uscita di scuola ed essere un misto tra mani che tremano e un grandissimo “ma porcogiudacristocane!”.

martedì 14 gennaio 2014

venerdì 10 gennaio 2014

Ho il metabolismo emotivo lento, molto lento. Forse è per questo che non ti ho (ancora) smaltito.

domenica 5 gennaio 2014

Come back home.

Sono tornata a casa da un paio d’ore, ho sfatto la valigia e il beauty case, la borsa e lo zaino, invece, sono ai piedi del divano in camera ancora da sfare. Non ne ho voglia di sfarli, in realtà, mettere apposto vorrebbe dire essere tornata definitivamente a casa, alla mia triste routine, alla scuola, ai sorrisi falsi e alle incazzature quotidiane. Sfare lo zaino vorrà dire che la vista da Bergamo Alta (e la Città alta) diventeranno un ricordo, come le risate stupide o le incazzature della mia migliore amica quando rispondo ad un ragazzo in maniera sbagliata, come Pollock e, soprattutto, Warhol, come i più posti dai nomi belli e centri commerciali enormi, come l’accento che mi si incolla addosso, come Milano che sarà sempre il mio sogno più grande.
Sfare lo zaino, vorrà dire tornare a questo buco di città che non sentirò mai davvero casa mia, ma solo un posto di passaggio.