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sabato 9 luglio 2016

"Hai messo la prima!"

Stamani è arrivata la chiamata, quella che non aspettavo poi così tanto, quella in cui mio padre mi informava che, insieme a mio zio, mi avrebbe portato la macchina e le chiavi. Niente più scuse per non guidare. La patente c'è, la macchina pure... no, fermi tutti: manca la pratica. E' da quando ho preso la patente che non guido, ho provato domenica con mio padre, ma è stato un disastro e sono scesa lasciando a lui il ruolo di guidatore.
Mi lascia le chiavi. Torno a studiare (l'ansia. Potrei fare mille battute su me che studio l'ansia, ma questa è un'altra storia), mamma torna da lavoro e decide che è il caso di andare a guidare. Ah. Se lo dici tu.
Guida lei: prima tappa benzinaio e Odino santifichi le pompe di benzina con il servizio, ché io la benzina da sola non avrei saputo farla. Seconda tappa: il parcheggio dove tutti vanno a fare pratica.
Bene. Io e Bonnie (per ora la macchina si chiama Bonnie - come Bonnie e Clyde - ma il nome è in rivalità con Bunny, la protagonista di Sailor Moon) abbiamo un problema semplice, cioè non ho confidenza con la sua frizione e il suo cambio. Faccio qualche giro, miglioro il rapporto, sembra non spegnersi più e lì arriva la frase più brutta che abbia sentito negli ultimi sei mesi: "vai fino al DiPiù che facciamo la spesa".
Ah. Bene. Cosa!?
Niente. Panico totale, ma ci arrivo, parcheggio e mi complimento con me stessa, non è poi così storto.
"Al ritorno guidi te fino a casa".
Ah. Bene, Cosa!? Dovrei guidare sul vialone, fino a casa!? Mi prendi per il culo!?
Niente. Non era una presa in giro.
Ora, non è che io me la sia cavata poi così male per essere la seconda volta che guido in strada una macchina che non sia quella di scuola guida, quindi con i doppi pedali, ma il problema è il cambio. Allora, la Panda di scuola guida era bellissima, quel cambio senti subito dove va, non avevo mai dubbi su quale marcia stessi mettendo, ma Bonnie è una complicata, non è una Panda, il suo cambio è figlio di puttana, non si sente dove va con chiarezza assoluta come la Panda. Ora, immaginatevi la scena di me, persona ansiosa, a sessanta chilometri orari (giuro che non ero oltre il limite, lì è settanta. Sono una brava persona, rispetto i limiti!) che pensa a tutti i danni fisici che poteva causare a se stessa o ad altri in caso di incidente e che, dallo specchietto, poteva chiaramente vedere la faccia scoglionata di quella nella macchina dietro di lei (Signora, io comunque la P sulla macchina ce l'ho ancora, poteva superarmi e non stare a sbuffare...) che deve per forza cambiare marcia. Bene. Alzo il piede dall'acceleratore, schiaccio la frizione fino in fondo, respiro profondo, cambio marcia. Sbaglio. Non metto la terza, per un soffio e per sbaglio, metto la prima, la macchina sobbalza di brutto, reagisco in maniera rapida prima che si spegne, salvo la situazione.
Mia madre è chiaramente sbiancata, ha seriamente visto passarsi la vita davanti.
Niente, arriviamo a casa sane e salve, entro anche nel parcheggio del palazzo senza strusciare contro i piloni (gente, mi sentite scriverlo con gioia!? No, perché io ero convinta di fare Bonnie a strisce!) e, dopo mille manovre sotto consiglio, parcheggio in maniera dritta. Ora Bonnie è giù, tranquilla. Mamma è in terrazzo a parlare con la signora del piano di sotto e la sta avvertendo che la macchina è mia. E' più gasata lei di me, io ho solo messo in macchina un deodorante alla fragola con su scritto "Sono già simpatica, non posso essere anche brava a guidare", così, per avvertire chi sale...

mercoledì 17 febbraio 2016

Origami al volante pericolo costante #2.

L'andamento delle mie lezioni di guida si riassume tutto in "sei ancora troppo tesa quando guidi, fumati una canna prima di venire a guidare!".
(Battuta più riassuntiva e incisiva, l'istruttore di guida non poteva farla).

mercoledì 10 febbraio 2016

Origami al volante, pericolo costante #1.

Secondo istruttore di guida, se migliorassi il mio rapporto con il volante (come si può pretendere che io sia rilassata mentre sono a fare un’azione potenzialmente letale!?), per essere alla terza lezione di guida senza aver mai guidato prima di una settimana fa, sarei già a buon punto. Sì, peccato che tempo di dire questo ed ho ingranato la seconda in maniera talmente irruenta che mi sono sentita chiedere se fossi Iron Man (”no, forse sei più Iron Woman!”), ma soprattutto stavo andando dritta ad uno stop con obbligo di dare precedenza mentre stava passando una macchina, peccandomi i peggio insulti generali.
Niente, la strada per me è un’ansia continua. Lezione dopo lezione il mio odio per la guida sale, non diminuisce mentre si rafforza la mia convinzione che tentare di farmi prendere la patente è come darmi la licenza di uccidere e di uccidermi.