domenica 30 ottobre 2011

Ho mangiato le Gelatine tutti i gusti + 1, ma non è stata una bella esperienza.

Ho mangiato cinque Gelatine tutti i gusti + 1, una peggio dell'altra, mi sono ritrovata a mangiare una gelatina al vomito, due al pannolino di bambino, una al dentifricio ed una ad un gusto simile al formaggio.
Ho mangiato le Gelatine tutti i gusti + 1, ma non è stata una bella esperienza, proprio per niente.

sabato 29 ottobre 2011

Le mie penne le riconosci, sono quelle col tappo smangiucchiato e che finiscono sempre per perdersi.

Ho un foglio a righe ed una penna col tappo smangiucchiato, una delle poche bic che hanno ancora dell’inchiostro e che non è andata persa, per scriverci sopra una lista di cose che devo ricordarmi di mettere in borsa per domani, ma è ancora bianco, mi manca la forza di scrivere, però se non faccio la lista, mi conosco, mi dimenticherò qualcosa e poi mi rovino la giornata, perché per essere tutto perfetto non devo dimenticarmi niente, tutto deve seguire quello che voglio io, quello che ho in testa e dimenticarmi le cose non mi aiuta. Sto riscoprendo quella parte di me così pignola da starmi antipatica, che poi, c’è una parte di me che non mi stia antipatica?
I film di Halloween non sono poi così male, anche se, diciamocelo, l’Università della Magia è la brutta copia di Hogwarts e forse avevano ragione le maestre alle elementari a dire che se continuavo a masticare il tappo delle penne avrei finito per prendere il vizio, ora le mie penne le riconosci, sono come marchiate.
Sto scrivendo dal computer di mamma, Word su Windows sette fa piuttosto schifo, Georgia in dimensione otto è grande quanto Georgia in dimensione dieci –se non undici- da Word da Windows XP e il che, per me che amo scrivere piccolo piccolo è snervante, ma poi uno si deve anche accontentare, perché se mi devo anche mettere a contestare sulle condizioni in cui riesco a scrivere faccio prima a spararmi, ecco. Sto scrivendo, perché ora che non ho niente che mi tenga impegnata le parole spingono un po’ troppo per uscire e se non escono mi fanno venire mal di testa ed il muso lungo, però non ho neanche voglia di vomitare fuori le parole che premono per uscire, perché le parole che uso iniziano a farmi paura, mi fanno tremare come non hanno mai fatto. Forse è meglio che trovi qualcosa da fare, infondo dovrei fare la lista, farmi la doccia, sistemare i capelli, preparare la borsa, ah, sì mangiare, così, forse, riesco a nascondere ancora per un po’ tutte queste parole che non piacciono per niente.

domenica 23 ottobre 2011

Ciao, dovrei essere a letto visto che domani ho la sveglia presto.

Ho un gran freddo, tanto da tremare forte forte e sono a sentire uno speciale del tg1 sul club dei 27, perché voglio vedere Kurt e Janis nei filmati datati, sono così belli i video d'epoca, un po' come il giacchetto vintage che a mio padre fa tanto schifo.
Ho deciso che tornerò a riempire i fogli di carta con l'inchiostro nero, perché convincermi che non scrivere sia meglio, è fondamentalmente sbagliato, lo so, ma ultimamente sono troppo stanca, troppo confuesa, troppo qualcosa per volermi leggere.
Parlano di Janis, vado a sentire parlare di lei, ché a me fa così tanta tenerezza da farmi venir voglia di prendere una macchina del tempo e abbracciarla forte forte.

giovedì 20 ottobre 2011

"Grazie della bella notizia".
Non c'è di che, papà, ma scusa se è solo di una materia un po' così come informatica.
Non c'è di che, papà, ma scusa se ti ho nascosto che di economia , perché mi hanno chiamato di continuo, ho fatto un po' un disastro.
Non c'è di che, papà, ma scusa se ti ho nascosto che ho preso cinque di italiano.
"Grazie della bella notizia".
Non c'è di che, volevo solo dimostrarti che tua figlia può darti ancora qualche sorriso.
Non c'è di che, magari così smetti di nascondermi le cose.

lunedì 17 ottobre 2011

E' che sto entrando nel mio periodo da serial killer.

Cara compagnia di banco, non mi stai simpatica e non siamo neanche amiche, quindi se smetti di sbirciare di continuo nei miei quaderni quando scrivo i cazzi miei e, possibilmente, se non sai le risposte chiedi come fanno tutte le altre, non sbirciare e per poi fare la saputella con le mie risposte che poi faccio la stronza, le scrivo sbagliate e sbagli te, okay? Okay.
E, già che ci sei, fatti i baffi che mi fai un po' impressione.
Cia'.
La tua compagnia di banco che non ci teneva ad esserlo.

venerdì 14 ottobre 2011

"Che frio!Che frio! Non dico per io, ma dico per tanti che son senza guanti!" cit.

Mi manca, mi manca così tanto che prima, ho iniziato a dire "che frio! che frio! Ma non dico per io, ma dico per tanti che son senza guanti!" come mi diceva tutte le volte che da bambina mi lamentavo che faceva freddo, senza neanche accorgemene se non fosse stato per mamma che mi guardava come dire "sei scema?".

martedì 11 ottobre 2011

La mia classe non mi piace poi così tanto, sì, okay, mi ci trovo bene, però non mi piace.
Non mi piace, perché dicono che il prof. di italiano fa discorsi troppo complicati e "troppo pieni di filosofia" solo perché loro non hanno voglia di starlo a sentire e si nascondo dietro a quella maledetta frase, "ma prof., siamo ad un istituto tecnico". E allora!? Sì, okay, siamo all'istituto tecnico, ma puoi anche mettere in funzione quel cervellino che la natura t'ha messo dentro al cranio.
Non mi piace, perché sono l'esatto disegno di questa generazione, sanno parlare solo di cose materiali e io i discorsi materiali non li so fare, così mi ritrovo le ultime file che mi guardano come se fossi un marziano. O la versione adolescenziale e donna del prof. di italiano.
Non mi piace, perché non leggono, non ascoltano i gruppi fighi che esistono (spezziamo una lancia a favore della N. e della C. che loro, qualcosa di buono, lo ascoltano) e non capisco se dico "la colpa è dei nargilli!".

sabato 1 ottobre 2011

E' già ottobre, ma non era ieri che è iniziato settembre?

Ciao, mi chiamo Mara, ma vorrei che imparassero a chiamarmi Amy, mamma mi ha proposto di andare in moto con l'uomo che ha il vizio di chiamarmi bimba, ma nonostante tutti i suoi vizi passati, vorrei fosse lui mio padre ed io ho detto "è uguale" ma invece non è uguale, mi vergogno e non vado in moto da quasi quattro anni, da quando lo scooter di papà è morto (e defunto, pace all'anima sua).
Ah, sì, avevo iniziato il post per dire che: mi chiamo Mara, ma vorrei che imparassero a chiamarmi Amy, perché io non sono né Pez né Mara, ma il punto è non so né chi sono né chi voglio essere ora o domani.
Cia'.