venerdì 10 marzo 2017

"Il meglio arriverà".

Se non fosse stato per i ricordi di Facebook non avrei mai realizzato che un anno fa stavo per andarmi a tatuare per la seconda volta, perché questo tatuaggio è come se ci fosse da sempre.
C'è da quando una me che stento a riconoscere ascoltò una canzone per la prima volta e si ritrovò a piangere, perché c'erano tutti i suoi ricordi, tutto quello che era stato, tutto quello che era e tutto quello che sarebbe stato. E' diventata subito la canzone, quella che ascolto nei momenti in cui sento che sto per mollare, ma anche quella che ascolto quando devo caricarmi prima di qualcosa che mi sembra impossibile affrontare; è la canzone che mi ricordano gli altri quando si accorgono che sto crollando.
Un anno fa, su un treno che mi riportava a casa dall'università, decisi che era arrivato il momento di tatuarla, di rendere reale un legame che c'era sempre stato e, nel giro di due mesi, era scritto in nero inchiostro su pelle bianca. Indelebile.
Non è una promessa, non è una dedica a qualcuno, non è un ricordo. E' un promemoria a me stessa da me stessa. E' dirmi ogni giorno "okay, è arrivata un'altra botta, ma ricorda le cose belle, ricorda casa, ricorda di quando eri bambina, ricorda che hai perso il conto delle botte, ma ti sei sempre rialzata. Ti sei rialzata tu, si è rialzata la tua famiglia, quindi lotta che il meglio arriva o te lo vai a prendere che sei troppo cocciuta per mollare.".
Può un tatuaggio cambiarti? Non lo so, ma con me l'ha fatto. Nell'ultimo anno sono diventata più forte, più combattiva e so che questo promemoria mi sprona ogni giorno, mi spronerà sempre.
Per quello che è stato, per quello che è e per quello che sarà.
Sono grata ai Finley per un'infinità di cose, per un'infinità di persone che hanno portato nella mia vita, ma non sarò mai grata come lo sono per questa canzone.


venerdì 3 marzo 2017

"So before I save someone else, I’ve got to save myself".

"I gave all my oxygen to people that could breath
[...]
I drove miles and miles, but would you do the same for me?
Oh, honestly
Offered off my shoulder just for you to cry again
[...]
They gave me the heartache and in return I gave a wing
Its goes on and on and on


Life can get you down so I just numb the way it feels

I drown it with a drink and out of date prescription pills
And all the ones that love me they just left me on the shelf
My farewell
So before I save someone else, I’ve got to save myself

I gave you all my energy and I took away your pain
‘cause human beings are destined to radiate or dream
What line do we stand upon ’cause from here looks the same?
And only scars remain


[...]

But if don’t Then I’ll go back
To where I’m rescuing a stranger


Just because they needed saving just like that

Oh, I’m here again
Between the devil and the danger
But I guess it’s just my nature


[...]"


Avrei tante cose da dire su questa canzone, dal fatto che mi ricorda tutti gli sforzi che ho fatto per aiutare gli altri per ritrovarmi poi a domandarmi "ma perché? Dove erano loro quando io avevo bisogno?", perché la frase "so before I save someone else, I've got to save myself" si sposa perfettamente con una cosa che mi hanno detto giusto ieri, come avrei da dire mille altre cose, ma Save Myself di Ed Sheeran parla per me, in ogni singola parola, e io la sto ascoltando in loop pensando a quanto vorrei saper piangere per buttare fuori tutte le cose negative.