Sono tornata a casa da un paio d’ore, ho sfatto la valigia e il beauty case, la borsa e lo zaino, invece, sono ai piedi del divano in camera ancora da sfare. Non ne ho voglia di sfarli, in realtà, mettere apposto vorrebbe dire essere tornata definitivamente a casa, alla mia triste routine, alla scuola, ai sorrisi falsi e alle incazzature quotidiane. Sfare lo zaino vorrà dire che la vista da Bergamo Alta (e la Città alta) diventeranno un ricordo, come le risate stupide o le incazzature della mia migliore amica quando rispondo ad un ragazzo in maniera sbagliata, come Pollock e, soprattutto, Warhol, come i più posti dai nomi belli e centri commerciali enormi, come l’accento che mi si incolla addosso, come Milano che sarà sempre il mio sogno più grande.
Sfare lo zaino, vorrà dire tornare a questo buco di città che non sentirò mai davvero casa mia, ma solo un posto di passaggio.
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