martedì 31 maggio 2011

Che tu sia per me il coltello con cui frugo dentro me stessa.

Mi sento scema, come la protagonista di uno di quei film che io odio tanto.
Tu eri là, scrivevi tutto preso la tua verifica. Chissà, forse storia dell’arte ti piace o forse hai semplicemente studiato. Io, invece su storia dell’arte zoppico e mi fa venire l’ansia.
Tu eri là ed io ero là e speravo in una scena da film, tu resti colpito, scoppia l’amore e tutti vissero felici e contenti. Ma la realtà non è un film e tu non ti innamorerai (mai) di me.
Vorrei che tu ti accorgessi di me, ma il nostro tempo sta finendo. Ci restano solo tre giorni, tre giorni. Tre giorni dove io sorriderò a vederti passare, ché tu sei bello, ma non per gli occhi, sei bello per il cuore e dove tu non ti accorgerai di me.
Vorrei che tu fossi per me il coltello con cui frugo dentro me stessa, perché io di me non so niente (neanche di te, a parte che in certi gesti mi ricordi M. e che ti stringi nelle spalle come me) e con te vorrei rovistare dentro me stessa e farmi male per scoprire tutto.
Vorrei solo che ti accorgessi di me, anche se non sono né bella né troia.
Vorrei solo un po’ d’amore, perché per me stessa ho solo odio.
Vorrei solo un po’ del tuo amore, perché mi fai battere il cuore col cielo intrappolato nei tuoi occhi. Perché non posso aspettarti a Central Park.
Vorrei un po’ del tuo amore, perché la pancia mi fa male all’idea di dirti un silenzioso addio.
Vorrei il tuo amore, perché per te, per il tuo amore, potrei pensare di diventare debole.

1 commento:

  1. seriamente, sei fantastica ma smettila con questa storia che i ragazzi vogliono solo le troie, l'ansia.

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