Ieri era il compleanno di nonno, ottantasei anni compiuti e lo sguardo moribondo nonostante la vita sia ancora nelle sue vene.
Papà gli ha tagliato i capelli, non benissimo però io nonostante l’età l’abbia rovinato lo vedevo bellissimo, aveva lo sguardo un po’ più spento e come non dargli ragione? C’erano i figli al ristorante con lui, c’ero io e mio cugino con la sua ragazza, ma mancava la nipote intermedia, c’era sua cognata, ma lui avrebbe voluto nonna.
Vorrebbe solo che i cuscini in camera da letto fossero alti uguali e non credo li importi molto se siano alti uguali perché non ci dorme nessuno o bassi uguali perché dividono ancora lo stesso letto.
Ho come sfondo le rose rosse che ci sono in giardino, mezze appassite e mezze in fiore e mi sono sentita bambina mentre le fotografavo, ché da bambina con nonna tagliavamo due o tre rose e le portavamo su.
“L’acqua mi fa ruggine” ha sempre detto il nonno, così butta giù il vino e oramai non si accorge che è annacquato.
“L’acqua mi fa ruggine” e butto giù del the caldo e vorrei della vodka alla fragola che mi farebbe bruciare la gola per il calore e non per questo magone.
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