martedì 27 marzo 2012

Can you stay strong? Can you go on?

Se tu fossi qui - o anche se solo sapessi dove trovarti - prenderei una penna, una di quelle Bic dall'inchiostro nero quasi finito e dal tappino mangiucchiato, per scriverti sul braccio come facevo ogni tanto con M. quando le volevo dire qualcosa, qualcosa di più di un semplice "puzzi" o qualcosa di simile che potevo scriverglielo su carta. Qualcosa che volevo che le arrivasse.
Se tu fossi qui ti metterei le cuffie e ti farei sentire quella canzone che mi sta facendo compagnia da ieri sera, quella che una frase sì ed una no, mi ricorda te e se tu fossi qui correrei sulle scale a prendere l'astuccio, urlandoti di aspettare un attimo che dopo ti avrei lasciato in pace per sempre e che potevi andartene se volevi, ma prima volevo fare una cosa e questo te lo direi tornando giù di corsa, rischiando di cadere con la stessa facilità con cui cadevo anni fa, quando tu entravi in classe con la tua aria spavalda e i tuoi occhi che erano uno specchio. Mi sederei accanto a te, cercando di non tremare per paura - paura di cui, a te, non so se direi niente o se ti direi tutto, sai? - e ti scoprirei l'avambraccio, mentre tu ascolteresti quella canzone ti scriverei sul braccio "Can you stay strong? Can you go on? Kristy, are you doing okay?" e tirerei una riga sottile sul nome "Kristy" sostituendolo con il tuo.
Se tu fossi qui, prima di lasciarti andare ti chiederei se, quando eravamo ancora in classe insieme, ti fossi reso conto che io volevo esserti amica, che avrei voluto già allora un futuro migliore per te. Se tu fossi qui, se tu ti ricordassi di me, se io avessi quella dannata possibilità di passare anche solo un'ora, cinque minuti con te, probabilmente, non saprei parlare e ti chiederei di dire cose a caso, perché così, questa volta, oltre che il tuo sorriso, i tuoi occhi, il tuo accento, i tuoi scherzi e le tue cavolate, cercherei di ricordarmi esattamente il suono della tua voce.

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