Nonostante tutta la rabbia ed il rancore che ho con lui - per lui – a me è bastato avere
la sua felpa addosso mentre si sentiva dire “ce l’ho con te perché hai fatto promesse
che non hai mantenuto” e sentirlo che mi stringeva un attimo mentre avevo
freddo nonostante il fuoco acceso lì vicino mentre mi baciava la nuca mi ha
tirato via dalla botta che sentivo arrivare, da quella scivolata che era lì ad
un passo come quando per andare via da quegli scogli bui lui mi diceva la
strada migliore assicurandosi che non cadevo.
Forse,
per una volta, dovrei anche saper mettere da parte l’orgoglio, perché di lui
posso fidarmi più di quanto possa fare di me stessa e della capacità di
fermarmi in tempo. Forse dovrei farlo, perché nonostante sia un coglione, uno
stronzo, un deficiente, una testa di cazzo buona a nulla, è pur sempre l’unico
che lì in mezzo ha sempre capito al volo cos’avevo.
Forse,
non so neanche se questi ricordi son veri e intatti o se son io che ho
esagerato col “colluttorio” alla menta.
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