venerdì 28 settembre 2012


Sto sentendo K. e avrei voglia di dirgli quando scende, ora che vive da solo, che io ho bisogno di prenderlo in giro e di mettermi comoda nella sua macchina – la cara Giada! – mentre lui guida sicuro come uno che ha la patente da secoli e non da quasi due anni.
E K. non era come D. che quando mi abbracciava sentivo i problemi andare via, ma quando ti abbracciava lui sentivi di non essere sola.
Stasera l’ho capito, ho amici stupendi.

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