domenica 14 ottobre 2012

Me, I'm a part of your circle of friends and we notice you don't come around.

Fino ad un anno fa, se fossi passato in motorino, avresti inchiodato per salutarmi, anche solo per dire ciao o se proprio non potevi, avresti alzato una mano che ti sarebbe costata un sms con scritto di non farlo più, di guidare e di non pensare a salutare me, invece oggi sei passato accanto, sfrecciando con lei dietro e so che mi hai visto, perché i tuoi movimenti li conosco bene, anche quelli di quando vuoi evitare qualcuno, di quando vuoi evitarmi.
Fino alla fine d'agosto, pensavo che potevamo farcela, che se ci fossimo visti in giro tu mi avresti salutato ed io avrei fatto il passo avanti di chiedertelo se potevamo parlare, se potevamo chiarire e ti avrei vomitato addosso tutto, ti avrei detto a valanga che non pensavo tutte le cose che ti ho detto a ferragosto che sì, mi sono sentita tradita, abbandonata, ma che non è vero che me l'hai messo in culo, che sei un pessimo amico. No, quello mai. Ti direi che sei stato il migliore, che ci sei sempre stato, che sapevi sempre cosa fare, come prendermi, come stringermi e quando. Ti direi di trovare un modo per stare con lei e per essermi amico, perché io non posso stare senza di te senza guardarmi attorno e sentirmi affogare in un mare di gente senza poterti scrivere che ho bisogno di una crepes e di un abbraccio.
Fino a qualche tempo fa ad alta voce dicevo che a te, di quella promessa non fregava un cazzo, ma poi ripensavo a quella sera, al tuo bacio sulla fronte mentre mi dicevi "Mara, io sono sempre tuo amico" e dentro ci credevo, ci credevo che saremo rimasti amici, che forse avevi capito che io non avevo bisogno della tua felpa mentre tremavo di freddo, ma avevo bisogno di te quando mi cedevano le gambe e avevo bisogno di un abbraccio e di una crepes. Fino a qualche tempo fa ad alta voce dicevo tante cose, ma poi mi guardavo intorno e se non c'era nessuno davo un'occhiata alla nostra unica foto insieme, asciugavo una lacrima e mi dicevo che saresti tornato, ma oggi mi sei passato davanti in motorino, mi hai guardato e sei andato avanti senza salutare e l'ho capito che non c'è più posto per me, per noi, per la nostra amicizia.

Fa più male che gli sguardi incazzati, che gli sguardi vuoti, che le risposte acide, che la tua assenza in quel periodo in cui avevamo litigato Fa più male di tutto, perché quelli li superavo, erano parte di te, di me, dei nostri caratteri di merda, ma l'ignorarci mai.

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