domenica 24 agosto 2014

Pensieri senza senso.

Stasera son triste, lo ero anche ieri, ma poi son riuscita a ridere un po’, prima che le cose degenerassero in un casino generale – se non fossero incasinati, probabilmente, non mi ci troverei così bene - e finissi col rientrare in casa incazzata ed in iperventilazione per tutto il nervoso e l’ansia del fine serata.
Ieri, mi sono allontanata da tutti e me ne sono andata sulla riva a guardare il mare, sgolando alla goccia un bicchiere quasi pieno di vodka che avevo riempito di nuovo poco prima e che tenevo da troppo tra le mani, senza berlo, facendola diventare troppo calda per i miei gusti. Non sono rimasta sola allungo, un’amica mi ha raggiunto, ricordandomi che anche se non la posso avere accanto ogni giorno, lei c’è e mi conosce sempre meglio di chiunque altro. Alla fine, poi, non mi son sentita così sola, nonostante quella tristezza infame che ieri mi è salita dentro, perché a me fa schifo ‘sta cosa che tutti partono e io resto qua. Mi fa schifo da anni, ma quest’anno più che mai. E la cosa peggiore è che ho in testa una canzone di un gruppo stupido da ieri sera e non riesco a togliermela dalla testa, di nuovo.
Sto reprimendo ogni cosa, sto fingendo di non essere a pezzi per questo e mille altri motivi. Mi piace fingermi intera quando mi son resa conto di essere a metà, a pezzi. Tornerò a passare dei giorni di merda, come prima, perché negli ultimi dieci giorni son riuscita a reprimere tutto, a ritrovare il mio equilibrio fatto di risate, di discorsi seri, di cagate, di serate assurde e di casini immani.
Ho degli occhiali da ridare ad una persona che mi ignora, ed io faccio lo stesso non dico di non farlo, e non so neanche come riconsegnarli, ho da pensare a questo, alla scuola sempre più vicina, ad un esame di stato che io non so mica se riuscirò ad affrontare, ad una classe in stragrande maggioranza composta da gente che mi sta profondamente sul cazzo, dove l’unica persona da cui avevo preso l’abitudine di farmi abbracciare mancherà perché tra poche settimane si trasferirà altrove. Dio, a cosa mi appiglio di buono stasera, domani e nei prossimi giorni?
Non riesco a scrivere, ho un peso addosso che mi schiaccia, quindi scrivo a telegramma, continuando a sentire la stessa canzone mentre aspetto che sto maledetto film si carichi. Dio, quanto odio tutto questo, quanto odio me.

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