Vorrei parlarti, lo vorrei così tanto che ho iniziato a scriverti come se tu potessi leggere, come se queste cose te le stessi dicendo e la cosa buffa è che se ora tu mi scrivessi, queste cose te le direi davvero, perché con te oramai non ho paura. Sì, forse ho qualche paranoia di troppo, ma se ti scrivo qualcosa lo faccio in maniera totale che tanto tu non giudichi, tu capisci.
Mi mancano i tuoi messaggi in piena notte, le nostre confessioni serie, i messaggi senza senso sulle cose più disparate e le dichiarazioni d'affetto quasi dal nulla. Mi manchi così tanto che inizio a finire in paranoia, soprattutto di notte quanto sono più abituata a "vederti" spuntare a scrivermi di sentire una canzone con cui ti sei fissato. In quei momenti mi chiedo se è davvero internet il problema o se sono io, se ti sei studato di avermi come amica. Se così fosse, io come farei? Io che di te ho così tanto bisogno da sentirmi persa, intrappolata in una pozza di catrame ce mi sta lentamente ingoiando, come farei se te ne andassi davvero? Se stato l'unico a cui ho permesso di starmi vicino in questi mesi, quindi so con assoluta certezza che ne uscirei menomata.
So che dovrei fidarmi, che tu hai sempre lottato per la mia fiducia, per farmi capire che tu non te ne andrai, che non vuoi andartene, ma le mie paranoie sono così forti che in questi giorni vincono su di me, su di te, sulla nostra amicizia.
(dove sei?)
Avrei così tante cose da raccontarti, così tante cose su cui vorrei una tua rassicurazione, ma più di tutto vorrei sapere che stai been, che non è come l'ultima volta che non ci siamo sentiti che ti hanno spezzato quel cuore enorme e bello che hai, perché non sopporterei di saperti ferito e di non esserti vicino.
Ti vorrei così tanto parlare che scrivo cose senza senso, perché ho troppe cose per la testa, ma chissà, magari domani che sono a Firenze, quella città che entrambi amiamo, cedo a scriverti e tu, in qualche modo, risponderai e saprò che tutto ok.