La mia vita sta prendendo una piega strana. Il ragazzo-uomo di quest’estate sta dimostrando sempre di più che persona viscida sia, ma nonostante io lo ignori e non l’abbia più cercato o non gli ho più dato confidenza, ogni tanto torna a farsi vivo mandandomi messaggi come “che fai stasera?” o video di gatti. Ovviamente, alla mia risposta, non risponde mai.
In settimana, dovrei vedere l’amico di un’amica, dovrei, ma non so se succederà.
Venerdì parto, uno zaino e via, non porto altro questa volta. Salgo tre giorni e stacco da tutto, cerco di tornare a casa intera, lasciando i miei dubbi per strada, portando indietro solo bei ricordi e sorrisi.
Da lunedì inizio ritmi diversi e più pieni in università, ho un po’ d’ansia, però, nonostante la stanchezza, questi giorni da pendolare, di aule, di materie nuove, di persone nuove mi fanno stare bene. Mi riempiono, non mi fanno sentire svuotata come in passato.
Ho tante cose storte intorno e dentro, tante cose che ogni mi soffocano, ma chissà perché ho delle piccole speranze di tempi migliori in arrivo. O forse non saranno tempi migliori, ma peggiori camuffati bene, però è bello crederci per una volta.
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