lunedì 30 novembre 2015

Sono tornata ad andare a fase alterne, a non continuare una storia iniziata, a toccare il cielo e l'attimo dopo il fondo, a sentire le mani tremare per l'ansia e, sinceramente, tutto questo non m'era mancato.
Da lui mi sto rialzando, a volte inciampo e rischio di cadere, ma passo dopo passo inizio a pensarlo sempre meno, ma forse è solo che non l'ho mai più incontrato da nessuna parte da quella volta del "quello assomig... ah, no, è lui...", perché se lo incontrassi non sarebbe un inciampo, ma una caduta al suolo dove lascerei tutti i denti. Il fatto che mi sto rialzando lo capisco dal fatto che ho chiesto scusa per essere sparita con le amiche, ma la cosa bella di conoscere una persona da praticamente vent'anni è che quando le dici i motivi per cui sei sparita ti dà della "disgraziata" perché sbagli a sparire, anziché chiedere aiuto per stare bene (e se non lo sa lei che mi ha visto farlo mentre la mia vita crollava sotto urli e piatti lanciati...) e se io chiedo scusa, torno a farmi viva è solo un segno che sto meglio.
Oggi ho pensato a nonno, in treno mentre tornavo a casa da Pisa e un'amica era scesa alla sua fermata, pensavo a quella volta che mi ha disinfettato l'ennesima sbucciatura, che m'ero fatta correndo sul terreno dissestato del giardino volando a terra, usando quel disinfettante verde che non bruciava. Ci ripensavo pensando a quanto vorrei che fosse qui e potesse farlo anche ora, con le ferite emotivi, ma non so se sarebbe possibile... o forse sì. Alla fine non mi sono mai sfogata per le cose che mi facevano male quando lui era ancora in vita, ma riusciva sempre a strapparmi un sorriso, anche quando era oramai prossimo a non riconoscermi più e ad andarsene poco dopo, quindi anche senza che gli dicessi "nonno c'è stato questo ragazzo che m'ha fatto nascere delle speranze, che mi ha fatto interessare a lui. Un ragazzo che ho baciato e lo ribacerei anche ora, nonostante sia andata a merda e si sia pure comportato da emerita testa di cazzo, e con due occhi azzurri che mi hanno fatto tremare le gambe, ma non belli come i tuoi eh nonno, però erano belli davvero e niente. E' andata male e io non so cos'ho di tanto sbagliato da vedere tutti felici con qualcuno, mentre io resto la solita del "sto bene da sola", che mica è tanto vero" lui saprebbe strapparmi un sorriso e io starei meglio. E ora ho gli occhi lucidi, ripenso all'always scritto sulla mia spalla e penso che alla fine lui è sempre qua, che m'ha detto di andare e sorridere, quindi devo farlo anche senza di lui.
Dio, oggi era un giorno così okay, così bello, perché cazzo il cielo né grigio né azzurro di oggi pomeriggio mi ha fatto ripensare alla prima volta che ho visto i suoi occhi, quando s'è tolto gli occhiali da sole!? Perché mi ritorna in mente con niente? Dio.
E forse è meglio che vado a ricercare le nozioni su "Avan-garde and Kitsch" di Greenberg, anziché stare a pensare.

2 commenti:

  1. Ci sono giorni fatti per pensare, altri per stare con gli amici, per sorridere, tanto, e per stare bene. Passeranno i giorni e farà sempre meno male ricordare... e sarà sempre più bello ricordare i bei momenti, nonostante tutto... forse ti sembrano parole scontate ma ci credo davvero. Un bacio grande

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    1. Non le trovo scontate come parole, anzi, forse era quello che avevo bisogno di sentirmi dire e ricordare, quindi grazie. Davvero.
      Un abbraccio grande grande!

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