martedì 26 gennaio 2016
Sono in treno a sperare di arrivare in tempo alla mia stazione senza perdere l'autobus. Ho passato l'esame, un venticinque per cui tutti si complimentano perché "è il primo, va benissimo", ma io sono una fottuta perfezionista e dentro di me soche, se non fosse stato per aver aspettato tre ore tra la fine dello scritto e il mio turno di far l'orale, tre ore dove ho sentito l'ansia crescere a dismisura e, in una situazione totalmente nuova e con accanto una che invece era già più pratica che, quindi, mi faceva sentire un'imbranata nel parlare, sono andata nel pallone e ho fatto casotto. Nonostante questo, io il venticinque l'ho accettato, me ne dico contenta, ma sotto sotto penso "avrei potuto fare meglio". Essere un'ambiziosa perfezionista sarà sempre la mia croce, come quando alle superiori prendevo nove e mezzo e pensavo "quel mezzo in più potevo prenderlo". Una croce bella pesante.
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