Sono stata via da casa per diversi giorni, avevo bisogno di staccare la spina da tutto, come avevo bisogno di sorrisi sinceri, di un concerto (e che concerto! Se amavo i The 1975 prima, ora è tutto amplificato!), di lunghi viaggi in treno, di abbracci, di tutte quelle cose belle che avevo bisogno di ricordarmi in questo periodo.
Oggi, però, sono tornata alla normalità: sveglia presto, pendolarità, Università, corse a casa per mangiare un boccone prima di andare a scuola guida, dieta ferrea da “dobbiamo capire che problemi hai”, biglietti sulla scrivania che ti avvertono di “estrazione chirurgica complessa”, persone a cui stare vicino e persone da cui vorrei solo stare lontana.
Tengo con me i sorrisi, anche se i ritorni non sono mai belli come le partenze.
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