Whatsapp è andato in palla, non mi arrivavano i messaggi, presa da altre cose non ci ho neanche fatto caso. Lo apro, di colpo iniziano ad arrivare messaggi su messaggi, molti inutili da gente che parla su un gruppo universitario dei cavoli propri, altri messaggi da amiche e poi tre audio da una persona che sento di rado, tre audio da un concerto.
Una band che seguo da anni, che mi porto sulla pelle e che mi manca. Tre audio, il primo è la canzone che ho sentito per giorni quando nonna se n'è andata, l'altra è una delle prime e poi la voce del cantante che presenta il concerto, una voce che conosco bene come quella dei miei amici. Ho gli occhi lucidi, non me lo aspettavo o, se proprio dovevo aspettarmi qualcosa me lo aspettavo da altre persone su altre canzoni, ma non da lei e non su queste.
Io sorrido, emozionata come una bambina, perché io faccio queste cose, ma non mi aspetto mai che le facciano per me, poco tempo fa mi è capitato con un audio di una band canadese in cui mi hanno fatto salutare, una volta con degli auguri, ma mai come ora che cedo a scrivere, perché loro, quelli di questa sera, sono un'altra cosa, un'altra storia e io ora sorrido, perché è bello sapere che a chilometri c'è qualcuno che ha un piccolo pensiero come questo, una cosa da poca che conta tanto.
Nessun commento:
Posta un commento