L'andamento della mattinata mi ha convinto che il giovedì è il giorno della sfiga, perché anche oggi sembra non andare bene nulla, dal fatto che mi sono alzata presto per trovare parcheggio ed ho girato un'ora (no, non è un'esagerazione, è letterale) perdendo il primo treno utile per andare a Pisa, per poi finire a parcheggiare a quasi un chilometro dalla stazione per una strada orribile da fare a piedi; dopo, decido di ammazzare l'attesa del treno andando a fare colazione, mi si rompe la tasca porta monete del portafoglio e, dopo questo, al tabacchino mi hanno dato il pacchetto col piede marcio (che tra tutte le foto sui pacchetti di sigarette, è la peggiore) facendomi seriamente pensare di imparare a farmi i drum per passare al tabacco.
Arrivo a Pisa, in ritardo ovviamente, unica gioia è un'amica che mi regala un giornale su cui c'è un trafiletto su Bowie (oramai, hanno capito tutti quanto lo amo). Fine lezione, tutti a mensa, io me ne torno a casa. Arrivo, macchina... rischio un incidente, perché ovviamente la gente esce dagli stop con poca visibilità buttandosi costringendoti ad inchiodare (grazi riflessi pronti). Pomeriggio a mettermi in pari con gli appunti di una lezione che ho perso, con la testa che mi si spacca in due dal mal di testa.
In tutto questo, madre aveva da andare a vedere un appartamento da pulire. E' l'appartamento di uno scrittore ed editore, con una casa che madre ha descritto molto elegante, anche se vecchia, una scrivania disordinata con sopra un sacco di libri e fogli scritti, ma la cosa che ha notato quasi subito, guardando lo studio, è stata una libreria a muro grande quanto una parete che, a detta di madre, era più grande della parete di fondo di camera mia. Lì, le è scappato detto che leggo, così questo sconosciuto ha voluto sapere cosa leggo, se preferisco il cartaceo o se sono della nuova generazione degli e-Book, cosa faccio all'università. Alla fine di questo interrogatorio su di me, le ha dato un suo libro da portarmi con tanto di dedica (una semplice data e la scritta "Per Mara" seguita dalla sua firma), raccomandandosi di dirmi che voleva sapere cosa ne pensassi.
Ecco, io non so né che faccia abbia né come sia il libro, ma sorrido. Tanto.
Conscia del fatto che il #maiunagioia infierisce sempre più, queste disavventure quotidiane mi mettono l'adrenalina addosso. Non da rifare, ma per farti dire che anche oggi è andata alla grande, tutto sommato ;-)
RispondiEliminaOgni tanto rileggo queste giornate da #mainagioia e sento di nuovo la scarica dell'adrenalina data dal "ma a fine giornata ci arrivo!?", però gli altri ridono un sacco con le mie disavventure, quindi va bene così! AHAH
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