venerdì 18 marzo 2011

Fai di me il tuo profumo preferito, te ne prego.

E’ che prima di incontrati vivevo solo di occhi e di vista, di orecchie e di suoni, di mano e di tatto. L’olfatto lo consideravo una cosa secondaria, un’inutile ninnolo, un giocattolo non abbastanza bello per essere considerato. E poi il tuo profumo che era come sentire il mondo, come stare al centro di uno dei tanti viali di Central Park a primavera con gli alberi in fiore e il loro profumo inebriante.
La primavera, l’estate, l’autunno e l’inverno mischiati in una sola persona. Il profumo dei ciliegi in fiore, l’odore di salsedine e di crema solare, l’asfalto bagnato dalla pioggia lieve, l’odore della cioccolata calda e di un buon libro quando fuori fa freddo. E tutto mi ricorda il tuo profumo. E il tutto che è ricordato dal tuo profumo.
L’odore del mondo e della vita. L’odore del tuo profumo mischiato alla tua pelle. Il profumo dei Pancake e il profumo di pane in una piccola panetteria. L’aroma di caffè alla mattina e l’odore del thè alla sera prima di andare a letto. Il profumo di un libro nuovo, ma ancor di più l’odore dei vecchi libri.
E chiudo gli occhi ed ispiro il tuo profumo e mi ritrovo cieca, al buio davanti alla realtà ma mi spiazzi con il mondo che mi si apre davanti, e le farfalle nello stomaco e il sangue che guizza nelle venne e la vita che mi apre il cuore.
Giochiamo a scoprire la vita? Giochiamo a mischiare i nostri profumi?

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