venerdì 9 novembre 2012

Cose che ti fanno sorridere #6

Io sono una di quelle persone che fa di tutto per non attirare l’attenzione, che cerca sempre di essere il più invisibile possibile e che, alla fine, ci riesce anche, nonostante io sia anche molto imbranata cosa che porta a farmi inciampare/sbattere contro qualcosa, portandomi a imprecare ad alta voce e a trovarmi qualcuno che mi fissa come a dire “ma che cazz?”.
Ecco, io sono così. Sono invisibile e mi va bene, benissimo, perché così evito di ritrovarmi con le guance tinte di porpora e le parole balbettate e sempre sbagliate. Io sono così, capiamoci, perché io questo sorriso che ho sulla faccia, non lo capisco – e non ha neanche senso – perché se qualcuno mi ha notata, vuol dire che un giorno mi sono alzata ed ho dimenticato il mio mantello dell’invisibilità, un giorno ho camminato in mezzo alla gente scoperta, quasi senza difese.

C’è la E., che non mi sopporta più, che probabilmente a breve verrà a tirarmi in testa qualcosa, perché definirmi “un cancro”, se continuiamo la nostra discussione non le basta, che è convinta che quel ragazzo bassino, dagli occhi azzurri e l’aria un po’ sfatta - aria che, a me, fa pure un po’ di tenerezza – mi fissi quando lo incrociamo e che ci abbia pure indicate, che parlasse di me al suo amico.
C’è questo ragazzo di cui praticamente so solo che siamo nella stessa scuola e che ha spesso maglie di artisti che meritano una certa stima che un giorno mi ha parlato con quella che secondo la E. è una scusa per parlarmi, perché dal discorso che stavamo facendo era chiaro, secondo lei, che noi fossimo di quella scuola, mentre per me l’ha fatto solo perché era da solo alla fermata e ha detto quella frase tanto per, anche perché il discorso sarà stato composto sì e no da quattro frasi in totale. C’è questo ragazzo che non sa il mio nome, che non sa la mia classe, i miei anni o nient’altro che oggi è passato dicendomi “ciao”, così, dal nulla, quando da quando abbiamo parlato sono passate settimane e ci siamo incrociati più e più volte a scuola. C’è questo ragazzo per cui non trovo interesse o attrazione, che è solo un ragazzo carino che è a scuola lì, che mi ha fatto sorridere e infondo anche i discorsi della E. mi hanno fatto sorridere, nonostante l’idea che qualcuno possa avermi notato mi spaventa.

Io sorrido per tutto questo, sorrido, ma non è una contrazione più o meno volontaria dei muscoli facciali.

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