domenica 1 settembre 2013

Come il sole di settembre, quando ormai l'estate se ne va.

Benvenuto Settembre!
Quest’anno ti scrivo un più tardi del solito, perché ero in spiaggia a guardare il ragazzo – uomo – della mia miglior amica pescare mentre guardavo il cielo pensando che se si vedono le stelle non può essere tutto perso. Ora, ti scrivo facendomi luce col telefono alle 04:15 di notte ascoltando September di Daughtry.
Ciao Settembre, sei arrivato e, l’ho detto anche un anno fa, non se per fortuna o per sfortuna, quest’anno non faccio programmi, non mi creo aspettative, al massimo, mi preparo al peggio, a sentire la mancanza degli amici, a sbattere in terra, a non vedere le cose che vanno come voglio, come vorrei (non essere troppo duro, settembre).
Settembre, due anni fa ti sei portato via nonno, l’anno scorso mi hai giocato un tiro poco simpatico tra F. ed il concerto dei Green Day, quest’anno non aspetto nulla, al massimo è l’esame ad aspettare me. Non aspetto nulla, ma tu non giocare troppo duro, anzi, se riesci, perché non mi porti il sorriso delle amiche lontane, degli amici che non rivedrò per un po’? Non mi dispiacerebbe.
Settembre io credo in te, perché per me sei sempre stato il mese dei cambiamenti, dei buoni propositi, del ripartire, della fine e dell’inizio. Credo in te, perché sei per me come il primo dell’anno per tante altre persone. Credo in te, tanto, anche se quest’anno mi fai paura, tanta. Non so cosa aspettarmi dalle partenze degli amici (come starò senza la sua voce?), dalla scuola, da questa casa che crolla, ma so che avrai le risposte, settembre, e se non le hai mi metterai sulla strada giusta per averle.
Settembre, sono quasi le cinque di mattina, dormirò troppo poco, sai?
Porta vento nuovo, porta vento fresco di tramontana, porta sorrisi fino a farne indigestione, porta speranza e forza, porta, se puoi, anche un po’ di fortuna.
Tingiti di rosso, giallo e arancio, non di sospiri e lacrime.
Benvenuto settembre!

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