Io ho paura di rovinare tutto, lui teme il fatto che ho paura di rovinare tutto, nonostante i “io la posso affrontare” – posso affrontare la paura? – e “vediamo come vanno le cose”, so che se partiamo così, ci ritroviamo già impantanati nel fango e io mi pento di essere stata sincera, sincera davvero.
Io mi ci arrovello il cervello, mi maledico, non parliamo, no, tu sei a vedere un film in tv, io ad ascoltare canzoni che, forse, dovrei evitare. Non parliamo, forse sono io a farmi mille paranoie sul fatto che non vuoi parlarmi dopo quello che ci siamo detti, forse è davvero così. Io mi ci arrovello il cervello sul fatto che non dovevo provare ad usare il cuore, perché son tipa di testa, di ragione, non di sentimento e che forse era meglio pensare prima alle cose, invece che non ragionare.
Martedì mi sembra ancora così lontano ed ogni giorno è un continuo pensare “oggi è il giorno che mi dirà che ha da fare e che non possiamo uscire” ed è una frase coordinata continua che farebbe diventare matto quel prof. che si ostina a dirmi, nonostante io non sia più sua alunna, che sono in gamba. No, prof., non lo sono, combino solo danni, nelle relazioni amicizia-possibilequalcosa faccio schifo, in amicizia in generale, in famiglia, a scuola, in tutto.
Io ho paura di rovinare tutto, lui teme il fatto che ho paura di rovinare tutto, forse dovrei buttarmi, ma io sono nata senza paracadute, come faccio a saltare?
(Finisco di scrivere, ricompare, mi sembra già tutto un po' più apposto)
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