venerdì 14 marzo 2014

"Storia di un naso che comincia a vivere da solo".

Domani mi ritroverò a prendere uno, forse due, autobus dopo per venire a casa, perché la riunione al Museo Navale per l'attività di ricevimento della prossima settimana ce l'hanno messa ad un orario infame e lontano da una fermata che possa andarmi bene, ma penso che va bene, se questo vuol dire rischiare di incontrarti (con lei), mentre stanca, esausta, scoglionata e pure un po' affamata, aspetto un autobus che farà il giro del mondo per arrivare quasi a casa. Va bene, se rischio di incontrarti, dopo quasi centoventi ore di silenzio, di mancanza di messaggi senza senso di notte, e magari anche se con lei mi chiederai se va tutto bene, o forse sarò io a chiedertelo, nonostante lei, e penserò che va bene, anche se stanotte non ci sei ed io, almeno per messaggio, avrei voluto scriverti la storia de "Il naso" di Gogol'.

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