Esco da scuola a passo deciso di chi vuole andare a casa, di chi ha già deciso che al rientro non si presenterà.
Lui gira l’angolo, con gli occhiali più zarri che riesca ad immaginare e la maglia dei Bulls, ma se non avesse salutato, forse, io avrei tirato dritto, senza averlo visto, senza sentito la sua voce. Lui saluta, io vengo riportata alla realtà, le gambe rallentano, nella testa solo bestemmie per maledirmi.
Ho perso l’autobus, poco importa.
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