La sveglia suona presto, dopo troppe poche ore di sonno.
Autobus, scuola, interrogazioni, verifiche, casino, pausa e di nuovo interrogazioni in orari extra scolastici.
E poi i sorrisi degli altri, le risate senza senso, le piccole soddisfazioni scolastiche e personali, le chiacchiere tra amiche, le sigarette come palliativo a tutto, anche al cuore che, inaspettatamente, capisce, ancora una volta, prima di essere nella stessa zona, prima che gli occhi lo vedano che vi incontrerete. Le sue facce da “non capivo se eri te o meno”, bazzicare la stessa zona, messaggi pieni di racconti.
Sole negli occhi, occhiali in faccia, sorriso sul viso.
Oggi è un giorno buono.
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