giovedì 18 settembre 2014

Don't you see me? I think I'm falling, I'm falling for you.

Sto cercando di tornare alla mia vita di sempre, come ho già fatto un anno fa, ma non so quanto io ci stia riuscendo.
L'anno scorso riuscivo a chiudere i pensieri su di lui infondo alla mia testa. Quest'anno, a distanza di quasi un mese dalla sua partenza, rivedo ancora la sua figura ferma in piazza mentre la macchina, in cui sono seduta, gira l'angolo a tutta velocità. Ricordo questo come ricordo tutto quello che lo riguarda.
Non pensarlo è difficile come trovare un pensiero davvero felice quando sale l'ansia e tu sei lì che non respiri bene pensando "questa volta è la fine", ma cerchi comunque qualcosa che ti calmi.
Stamani ci stavo riuscendo, non perché io stia tornando a chiuderlo in un cassetto della mia memoria, ma perché era un viaggio in autobus da disagio, ma mi sarebbe andato bene ugualmente, se solo non fosse stato per quel maledetto accento che conosco troppo bene.
Quali sono le probabilità che una persona della stessa provincia si trasferisca proprio qua, a circa duecentosessantacinque chilometri, o forse più, di distanza? E che quella ragazza fermasse me per sapere degli autobus, perché "stai dove sto io e vai nella mia stessa scuola"?
Quali sono le probabilità che io, questa volta, perda anche la speranza di metterlo in un cassetto, che si chiude male, della mia memoria?
E se un accento, più famigliare di quelli di qua, anziché ricordati di tanti ricordi, di bei posti e di quell'amica che è una sorella maggiore, ti ricorda abbracci fugaci che, invece di soffocare come tutti gli altri nell'ultimo periodo, ti hanno fatto sentire dannatamente viva, cosa vuol dire?

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