E' raro che io metta foto su questo blog, alle foto preferisco le parole. Le parole sono parte di me, quelle scritte sono la cosa che so gestire meglio, so farle ballare come voglio io, nonostante a volte faccio fatica a farlo, perché con la scrittura ho questo rapporto complicato che, alla fine, è solo una prova del rapporto complicato che ho con me stessa.
A volte parlo della mia vita, quella oggettiva, quella intesa come quella in cui sono immersa, quella che è il contorno della mia vita interiore, ma, appunto la lascio sempre come un contorno di quello che mi succede dentro e, a volte, con gli altri, ma stasera è una sera strana. Sono tornata a casa, a casa nuova di mamma, e c'era il camino acceso che scoppiettava ed io ho un attrazione profonda per il fuoco che è paragonabile solo alla passione che ho per l'acqua, due cose, a modo loro, ugualmente distruttive e questa cosa mi lascia sempre interdetta, ma questa è un'altra storia. Stasera sono entrata a casa, mi sono seduta vicino al fuoco a guardarlo bruciare la legna,a sentirlo scoppiettare, a lasciare che scaldasse in modo innaturale la mia faccia. Era così bello che non ho potuto fare a meno di alzarmi e mettermi a fare qualche foto (sì, ho dovuto fare un po' la teenager fotografa che prende pure un libro da mettere nella foto, ma giuro che il libro lo sto (ri)leggendo davvero) per ricordarmi, nei momenti no, che la bellezza sta nelle piccole cose.
A volte parlo della mia vita, quella oggettiva, quella intesa come quella in cui sono immersa, quella che è il contorno della mia vita interiore, ma, appunto la lascio sempre come un contorno di quello che mi succede dentro e, a volte, con gli altri, ma stasera è una sera strana. Sono tornata a casa, a casa nuova di mamma, e c'era il camino acceso che scoppiettava ed io ho un attrazione profonda per il fuoco che è paragonabile solo alla passione che ho per l'acqua, due cose, a modo loro, ugualmente distruttive e questa cosa mi lascia sempre interdetta, ma questa è un'altra storia. Stasera sono entrata a casa, mi sono seduta vicino al fuoco a guardarlo bruciare la legna,a sentirlo scoppiettare, a lasciare che scaldasse in modo innaturale la mia faccia. Era così bello che non ho potuto fare a meno di alzarmi e mettermi a fare qualche foto (sì, ho dovuto fare un po' la teenager fotografa che prende pure un libro da mettere nella foto, ma giuro che il libro lo sto (ri)leggendo davvero) per ricordarmi, nei momenti no, che la bellezza sta nelle piccole cose.
E questo introduce per forza la seconda foto. Ero seduta in terra, con la faccia calda calda, così a bollore credo di non averla mai sentita neanche quando divento rossissima per l'imbarazzo e lì sì che la sento bruciare, ma a confronto era nulla dello stare lì vicina. Seduta a terra, si è avvicinato quel vecchietto che ho in casa da sempre, con cui bisticcio sempre perché a me non da mai retta, se esce con me fa il cazzo che vuole e porta in giro me, ma forse è stato l'unico ad essermi sempre stato vicino. Quando ero più piccola, piangevo seduta a terra, lui veniva e si metteva vicino a me ed era l'unica cosa, in tutto il marcio che cercava di soffocarmi, che mi faceva sorridere. Stasera ha allungato la sua zampa sul mio ginocchio, tra un avvicinarsi e uno scappare quando il fuoco scoppiettava, come a dire "è pericoloso, spostati".
...mi piacerebbe un sacco avere un camino...
RispondiEliminaci farei un sacco di foto fiche!
Allora non sono l'unica! Ieri hanno smontato la mia esaltazione dal cercare la prospettiva giusta e la foto giusta da fare dicendomi "ma cosa fai?" mentre io m'ero già programmata un inverno di foto da fare.
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