mercoledì 25 novembre 2015
Ho consumato 21 grammi di felicità per uso personale.
Stamani alle 6:30, in stazione, avevo avuto il presagio che sarebbe stata una giornata di merda, che mi sarebbe pesato tutto e invece ora sono sul treno di ritorno da Pisa e sorrido. Forse hanno ragione quando mi dicono che sono troppo pessimista, che vedo tutto in maniera troppo catastrofica o forse sono io che sto davvero imparando a vedere le cose belle in mezzo al marciume generale.
Stamani sono arrivata prestissimo a Pisa, così mi sono andata a godere la luce d'orata del sole sui monumenti in una Piazza dei Miracoli ancora addormentata, senza turisti accalcati a fare la foto reggendo la Torre. Mi sono goduta quello spettacolo beandomene come se non ci fosse un domani e quello spettacolo ha iniziato a raddrizzare la mia giornata.
Mi sono concessa di ridere fino a piangere con un compagno dopo che un vu cumprà stralunato, tra scene assurde, ha sancito che io e lui tra due anni ci sposeremo. Mi sono concessa di ridere, di sorridere, di bearmi in cose belle perché io me lo merito.
La vita è bella, nonostante tutto.
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Davanti alla bellezza delle cose, la vita è sempre bella. Quasi immutata nella sua perfezione
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