venerdì 1 gennaio 2016

Inside my heart is breaking, my make-up may be flaking, but my smile still stays on.

I festeggiamenti non sono andati come speravo, abbiamo scazzato tra di noi, ci sono stati fraintendimenti uno dietro all'altro e musi lunghi in una notte in cui si dovrebbe solo essere felici. Ci sono stata io che nell'ultimo tratto della strada ho sentito le lacrime scorrermi sul viso, ci sono stata io che sono entrata in casa e sono andata diretta in bagno, mi sono seduta in terra per piangere come una fontana perché sotto quei dannati fuochi d'artificio, belli da mozzare il fiato, il mio primo fottuto pensiero dell'anno è stato ad una persona che, invece, era a chilometri da me, a lavorare o a baciare la sua ragazza, una che ho incontrato in giro prima di partire per Pisa. Ho dedicato a lui il mio primo fottuto pensiero dell'anno, perché sotto a quello spettacolo pirotecnico, in quella città a cui sto iniziando a voler bene, mi è stato impossibile non pensare "quanto vorrei dover litigare con il telefono per riuscire a mandargli almeno un messaggio, nonostante le linee intasate" e invece non posso, lui ha fatto la sua scelta e insomma, "the show must go on".
Mi sono ritrovata in bagno a piangere, una delle mie più care amiche che mi diceva "scrivigli" ed io che ribadivo che no, io non potevo scrivergli... che senso avrebbe? Nessuno. E poi con che diritto? E allora ho pianto, ho pianto per tutte le parole che non posso dire, per quanto mi ero sentita bene, bella quando avevo a che fare con lui e quanto invece la realtà sia differente e, in fondo, per quanto lei non sia bella - è tutto tranne che bella - sia migliore di me, almeno ai suoi dannati occhi. Ho pianto in terra, ma non ero sola, non lo ero neanche quando sono entrata in camera e mi son buttata sul letto ed è arrivata un'amica ad abbracciarmi, a scusarsi per gli scazzi di prima. Non sono sola, nonostante non ho l'unica persona che io ora vorrei, anche solo per cinque minuti di totale verità, giusto per non sprecare tutte queste parole facendole piovere sulle mie guance.
Io ieri sera ero truccata bene, i capelli messi a modino, avevo un vestito scollato e delle scarpe un po' più alte del solito. Ero quella che molti vorrebbero che io fossi più spesso: femminile. Ero me, ma tenuta e sistemata, lo ero per me stessa, per ricordarmi che io sono okay, che non sono meno di nessuno, ma poi non è servito molto quanto tante cose hanno iniziato ad andare male.
Oggi è andata meglio, perché ho messo la penna sulla nuova agenda, ho visto il mare, mi hanno fatto commuovere con un messaggio e mi sento meglio.
L'anno scorso l'anno è iniziato nei migliori dei modi, ma non è stato proprio l'anno migliore della mia vita.
Quest'anno è iniziato di merda, ma magari porta bene.
(Chissà cosa dice Paolo Fox quest'anno).

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