Non mi sono mai definita romantica, ma forse lo sono a modo mio, perché odio tutto quello che amano gli altri, ma ci sono cose che mi fanno (mi farebbero) sciogliere. Forse, sono così romantica che resterò per sempre single, cinica e alla ricerca di un rapporto utopico con un'altra persona.
Io non voglio un rapporto perfetto, non voglio un rapporto dove non si discute mai, dove si condivide tutto, dove si esclude il mondo, dove si vive in simbiosi. Non voglio un rapporto dove io primeggio su di lui o dove lui primeggia su di me, come non voglio un rapporto fatto di bei ristoranti, serate di lusso da ostentare, come non voglio un rapporto che mi faccio faticare per raggiungere le aspettative altrui o uno dove tutti vedono ciò che siamo.
Io voglio un rapporto che mi faccia sentire me, ma che mi faccia venir voglia di rischiare, che mi dia modo di fidarmi sia di lui sia di quello che siamo, perché ci vuole doppia fiducia: nelle persone e nel rapporto che sia con essa. Voglio una persona che sia umana, non l'uomo perfetto, perché so che non esiste, come so che non esistono i "e vissero felici e contenti" (e lo sapevo già da piccola quando dicevo a mamma "cambia i finali, non può sempre finire bene!"); non voglio e non pretendo una persona che, all'inizio, senta e veda solo me, senti quante ragazze vuoi, ma voglio uno che poi scelga me. Non voglio uno geloso delle mie amicizie, perché quelle vengono prima di chiunque altro, ma non voglio neanche uno totalmente indifferente: voglio uno che, se mi va di andare a ballare, mi lasci andare a ballare il venerdì con le mie amiche, che mi lasci bere, che mi lasci fare senza tante storie e problemi, ma che poi si interessi di com'è andata, preoccupato che ci abbia provato qualcuno. Voglio qualcuno che mi accetti, ma non necessariamente che sia uguale a me, mi vanno bene le idee ed i gusti diversi, ma purché non mi si impongano a forza quelli altrui: io accetto i tuoi, tu accetti i miei. Voglio poter uscire, ma anche stare a casa; voglio la pizza, il kebab, le crêpes dal pentito, non posti chic con porzioni da fame, però il cinese/giapponese (va bene pure l'All you can eat) va bene. Voglio il divano, il letto, un film, il tè caldo da condividere. Voglio un viaggio insieme, Londra, Vienna (a vedere L'abbraccio di Egon Schiel con il mio monologo su di esso da sopportare), Amsterdam, ma va bene anche Firenze andata e ritorno in giornata (magari perché sono una che pensa sempre a mangiare e ho una voglia matta di schiacciata con la porchetta in quel posto vicino al Duomo). Voglio una persona che mi accetti per come sono, con le mie maniglie, la mia pancia, le mie cosce e la mia incapacità a portare i capelli medio/lunghi, ma che sia uno sprone a migliorarmi, sempre che io ne abbia voglia; una persona che accetti il mio carattere, il mio incazzarmi prendendo fuoco in un attimo, le mie ansie, le mie paure, il mio essere sempre in ritardo (con i tempi e nella vita), i miei momenti di tristezza totale e i miei momenti di esuberanza, come i miei mille altri lati che non so vedere da sola. Deve accettare anche quel casino che è la mia vita, come lo è la mia famiglia. Deve sapere accettare che io ascolto tutta la musica, che amo i tatuaggi e mi riempirei dalla testa ai piedi, che amo l'arte (soprattutto per la Pop Art). Voglio le liti, voglio mandarlo a fanculo per andarlo a riprendere, come voglio doversi andare io con la speranza di essere ripresa. Voglio qualcuno che mi baci con foga, con dolcezza, con passione, che mi dia i miei tempi per imparare a dargli il mio corpo, oltre che il mio tempo, la mia mente e i miei pensieri.
Voglio talmente tante cose che non riesco neanche a scriverle tutte, ma dico "voglio", ma non "vorrei", come dovrei dire, perché ho idee chiare, ma utopiche e irrealizzabili. Allora, io vorrei una persona che mi voglia così come sono e che mi faccia esplodere il cuore, che mi faccia ribollire ogni cellula del corpo, che faccia avere un gusto nuovo alle frasi dei libri, delle canzoni che sento e alle poesie che leggo.
Vuoi una persona che ti ami ma che ti rispetti e a parere mio è questo il vero amore: amare una persona e lasciarla libera di vivere la sua vita, starle accanto. Io te lo auguro, un grande amore... :-)
RispondiEliminaPurtroppo, Lola, inizio a maturare l'idea che io non mi meriti il vero amore (ma neanche un amore di plastica), ma spero che il tuo augurio, prima o poi, si avveri. Magari porti bene! :)
EliminaA volte il vero amore non arriva i siamo così accecati dall'idea di incontrarlo che quando ci passa davanti non lo riconosciamo... la maggior parte delle volte invece arriva, lo vediamo e ci travolge, ci sconvolge. Non sempre sappiamo gestirlo perché è qualcosa più grande di noi. Io non credo che nessuno davvero non si meriti l'amore. E neanche credo che tu nella vita abbia commesso chissà che crimini che non debba meritarti l'amore che fa sospirare. :*
EliminaQuello che vuoi mi sembra più che lecito. L'amore simbiotico, che chiude tutto il resto fuori dalla porta, rischia di soffocare e alla fine non saprei neppure se definirlo davvero "amore". L'amore duraturo non ha la foga di una fiamma che brucia ma la freschezza di una brezza primaverile che ti fa venire voglia di vivere e di sorridere, non deve bruciarti ma farti sbocciare.
RispondiEliminaTi auguro un anno speciale, un bacio!
Ho visto tante persone "scomparire", sia dalla vita degli altri sia in senso più metaforico e personale, all'interno di rapporti simbiotici da aver indirettamente imparato quanto sia sbagliato. Credo che il "non deve bruciarti ma farti sbocciare" sia la cosa che più si adatta al mio desiderio, ora come ore.
EliminaComunque grazie, ti auguro uno splendito 2016. Un abbraccio!