lunedì 7 marzo 2016

Ho fatto l’abbonamento alla sfiga pensando fosse quello per la pizzeria #4.

Sveglia alle 5:25, perché Padre è a Livigno a fare la bella vita, io per andare in stazione devo tassativamente prendere l’autobus che passa alla stessa ora in cui, generalmente, mi alzo. Fatto sta che le 5:25 diventano le 5:35 e, poi, 5:40, sono in mega ritardo, devo prepararmi di corsa. Corro fuori e... il deserto. Alle sei di mattina, in un paesino minuscolo chi vuoi che ci sia in giro? Io, il barista che ha appena aperto e l’Uomo Talpa (avete presente l’Uomo Talpa dei Simpson!? Questo è uguale!). Salgo in autobus praticamente in autonomia, perché il caffè mica ho avuto il tempo di prenderlo prima di uscire di casa, l’autista che non saluta mai, mi saluta... m’hai visto disperata e volevi essere cordiale!? La mattina ti mette di buon umore!?
Continuo a camminare in mezzo al deserto, dove al posto di qualche beduino, trovo solo qualche pendolare sconsolato ed infreddolito. Entro nel bar della stazione, nonostante il caffè faccia schifo, ma ne avevo un estremo bisogno dove mi trovo la barista ed il barista (che dice “sabato” aggiungendoci altre due “t”) che parlano dei problemi di prostata di non-so-chi, discorso che si conclude con “sono dell’idea che tanto tutti prima o poi dobbiamo morire” (no, ma dai!?). Esco da lì ancora più sconsolata di prima.
Arrivo a Pisa, tutto perfetto, sembra la svolta, inizio quasi a pensare “oh, oggi non sta poi andando tanto male”... mai farlo. MAI!
Cinquanta minuti di film muto, di cui ricordo solo una tizia che si arrampica sul muro e nel farlo sembra uscita dall’Esorcista (secondo me, era la bisnonna della bambina dell’Esorcista), seguito da mezz’ora di lezione in cui non riesco a mettere a fuoco niente perché il film mi ha fatto sentire la stanchezza della sveglia troppo presto per i miei standard.
Arrivo in stazione, vedo un’amica e stranamente prendiamo il treno insieme (la gioia!), forse riesco pure a prendere l'autobus delle 18:55, anziché quello delle otto passate. Mh, sì, idea poco geniale: due sfortunate insieme volete che non si ritrovano bloccate in una stazione dimenticata da Odino perché una tizia sembra che sia stata investita da un treno? In pratica, per arrivare a casa ho fatto il giro dei sette colli (Odino santifica la buona E. e mia zia, davvero!), alle otto passate di sera, in stile zombie che più zombie non si può e per concludere la giornata vengo bullizzata da mio padre che, alla notizia che la ragazza è rimasta tra due treni uscendone praticamente illesa (”contusione alla caviglia”... mi sono fatta più male io sugli sci. Questa è stata graziata da Dio!) se ne esce con “Già e in più ti ha rotto le palle a te :D”.
Bene, direi che per evitare di sfidare ancora di più la Leggi di Murphy me ne vado al sicuro a letto. E’ meglio.

2 commenti:

  1. Anch'io andavo a Pisa. Evita di stare da sola sui treni regionali!

    RispondiElimina