martedì 10 gennaio 2017

La soddisfazione non è il voto, ma mio padre al telefono mi urla “sono proprio orgoglioso di te” con in sottofondo il rumore del porto in cui lavora da sempre tra blocchi, tubi e prodotti vari da caricare e scaricare da navi che puzzano di muffa e lo so bene, perché quando ero bambina quell'odore lo sentivo attaccato ai suoi vestiti quando rientrava a casa.
La soddisfazione non è il voto, ma mia madre che esulta al posto mio per i miei voti mentre io sminuisco con “è stata solo fortuna per la prima domanda e perché so parlare, portando il discorso dove voglio io. Davvero, solo fortuna”.
La soddisfazione non è il voto, ma è sapere di averli fatti contenti, di nuovo.
La soddisfazione, alla fine di una lunga giornata iniziata con la sveglia alle 5:45, con la macchina che, poco meno di un'ora dopo la mia sveglia, decide che col piffero che vado in moto, l'ansia, gli argomenti che non sapevo - e che non erano pochi e, grazie a quale grazia non si sa, non sono minimamente stati sfiorati - e il freddo che m'è entrato nelle ossa aspettando il treno e, poi, l'autobus per tornare a casa è che ancora una volta ho battuto me stessa, il mio non credermi mai all'altezza, il mio non essere mai sicura di niente.

1 commento:

  1. Quando arrivano questi momenti bisogna goderseli con gioia e ricordarli e quando arrivano quei periodi in cui non si è sicuri di niente e abbiamo paura di tutto. Complimenti e, una volta tanto, invece di nominare la "botta di culo", dovremmo dire le cose come stanno: abbiamo studiato e ce lo siamo meritato. ^^ baci

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