giovedì 14 settembre 2017

Danza aerea, atto #1.

Avrei voluto frequentare un corso di parcour in una palestra qua vicina. Io, persona che cade anche da seduta, a fare parcour è un'immagine esilarante per chiunque mi conosca e a cui ho detto "voglio andare a fare parcour". La mia idea, purtroppo, è saltata. Non c'era la classe.
O meglio. La classe c'era, ma per principianti era quella di bambini - nonostante la mia altezza, hanno detto che non ci rientro per età - e quella per me è di solo maschi - dove sta il problema? - era a un livello già superiore. Niente parcour, insomma.
La proprietaria della palestra, proprietaria che conosce madre, ha insistito che andassi a provare il corso di danza aerea. "Due lezioni, gratuite. Dille di provare, se non le piace, non viene più".
Bah, mi dico, è gratis, che può andare male? Che cado? Vabbè, tanto cado a cose pari.
Sono andata, martedì sera, ho provato. Non sono caduta e, anche se anziché la piramide a me è venuta una piramidina e l'inversione ho dovuto prima provare i movimenti a terra perché col piffero che io mi rigiravo a testa in giù - oh, ero convinta di battere in terra! -, mi sono divertita. Torno a casa pimpante, "giovedì riprovo, magari vado".
Ecco. Bene. E' da ieri mattina che ho un dolore agli addominali che ridere è una tortura - e io rido per tutto! -, ma soprattutto mi fanno male le braccia. Mi spiego, mi sono pure messa a studiare i muscoli per capire cosa mi duole, mica pizza e ananas! Allora, il deltoide sicuro è dolorante, quello l'ho identificato con certezza, poi dovrebbero essere indolenziti il muscolo brachiale, il bicipite e quello che io chiamavo ascellare che in realtà si chiama grande rotondo - detto in confidenza rotonda dell'Esselunga -, con la conseguenza che ieri col piffero che alzavo le braccia. La tizia del corso l'aveva detto che "domani avrete problemi anche a prendere una tazzina"... fanculo, chi me l'ha fatto fare!? Non lo so, ma col dubbio che le mie braccia non reggeranno e io stasera volerò - da poca distanza - ad abbracciare il pavimento - che è coperto di quello che madre chiama tatami, ma a me parono i puzzle morbidi che si fanno all'asilo -, perché vado alla seconda lezione di prova.
La domanda, in realtà posta da mio padre, è "perché non mi trovo un hobby normale?". No eh?

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