mercoledì 29 giugno 2011

It's just automatic feel the panic (pouring champagne!)

E' semplice da capire: a me, quel posto fa schifo, mi fa allergia, mi fa salire i dubbi su me stessa anche nei giorni migliori. E' semplice da capire per chi non mi conosce e per chi ha visto il fuori di me, figuriamoci per gente che mi conosce da anni, però loro non lo capiscono. Bah. Ma sopportiamo, è estate e non puoi stare in casa e magari uscendo lo vedi e ritrovi la tua vena ispiratrice (magari!).
Dovrei prepararmi, i vestiti son già pronti, i trucchi sono in bagno... la voglia è andata a farsi fottere dai cinghiali su a Montemarcello (prima o poi capirò perché le coppie vanno in camporella in mezzo ai cinghiali,eh!).
Il quadernetto verde mi sta facendo venire il panico, non riesco a scrivere neanche una riga, ché una cosa che ricorda una storia di uno pseudo innamoramento non la voglio scrivere, voglio scrivere qualcosa di più, di più, di più woah!, ma credo proprio che stasera non ci riuscirò. Credo che il problema sia proprio scrivere in generale, anche a scrivere 'ste righe mi sto sforzando.
Ascolto per l'ultima volta Mr. Fantastic e mi faccio coraggio e vado a prepararmi. Forse. Sempre che un fulmine non entri dalla mia finestra, anche se c'è bel tempo, e mi fulmini. O se un cinghiale non viene a salvarmi.
Gosh, odio queste serate.

domenica 26 giugno 2011

giovedì 23 giugno 2011

Mi vuoi adottare?

Stamani mi sono svegliata presto, contro voglia perché di andare a lezione ed ammettere che non avevo neanche guardato quei dannatissimi esercizi non ne avevo voglia.
Ero pronta a sentirmi l'ennesima ramanzina, tanto ora mai ci sono abituata a sentirmi le prediche da persone che si chiamano come lui. Non avevo voglia di sentirmi dire che devo studiare, che devo esercitarmi e blablabla. Avevo voglia di starmene a letto, con le coperte fin sopra alla testa e uscire solo se ne avevo voglia. Ma io dovrei averlo imparato in questi tre anni, P. mi fa sempre bene, in qualsiasi modo vada la lezione.
Papà voleva - voleva davvero? - tirarmi su di morale per com'è andata la scuola, mi ha spedito ancora di più sotto terra. Papà non lo sa che con me stessa non c'è un buon rapporto e che se rincara la dose aggiungendo che ho "un carattere di merda e da smussare, cambiare", mi fa più male di quando mi dice che sono ingrassata, che così bianca faccio schifo e che ho i brufoli. Sei un adorabile papà, proprio.
P. che non ha motivo di tirarmi su di morale, perché non è che lo pago di più se mi dice cose come "tanto all'università ci puoi andare con due anni di ritardo. C'è gente che al liceo era un fenomeno e all'università fa schifo, vedi te". P. sa più cose di me di mio padre; sa che bevo, che ogni tanto fumo, che cosa vorrei fare all'università se non riesco a sfondare nella musica. P. ha capito che io e la mia bassa statura non andiamo d'accordo e che non vado d'accordo neanche coi luoghi affolati.
P. mi fa parlare senza partire con il pregiudizi di mio padre, senza pensare che abbia un carattere di merda, che sono stupida e senza criticare tutto quello che faccio, dico e penso.
Avrei voluto farmi adottare da P. uscendo dalla sala prove dalle tende arancioni e dagli aplificatori strafighi.

mercoledì 22 giugno 2011

Ho le ossa e la pelle sana, non sono riuscita a cadere in terra cercando di andare sullo skate. Volevo sentire dolore, per costatare di essere viva.

venerdì 17 giugno 2011

Mi sta tornando il vomito, è tutto il giorno che va e vieni, come prima al telefono con papà che si lamentava del mio carattere di merda e da smussare.
Ho il vomito e gli occhi lucidi, dovrei pure andarmi a preparare e non ho né voglia di uscire né le palle, vorrei nascondermi in camera per sempre. Ho le ossa troppo fragili, probabilmente, per star qua al mondo.
Devo essere puntuale, occhi lucidi e vomito non tengono come scusa, non con loro che se io arrivo in ritardo non va bene ma se loro arrivano dopo tre ore è okay.
M'hanno tolto il sangue, stamani, ma mi sono ripresa facendomi lavare i capelli dalla parrucchiera e tutti i casini di questi giorni se ne sono andati beatamente a puttane.
Ora ho il vomito e sto andando a snifare l'odore della cera per i capelli, profuma troppo e mi calma. Mi ha chiamato la scuola, per questo ho il vomito. Non mi hanno detto nulla, però hanno chiamato. E Dio, i miei hanno scazzato ieri, se mi segano ancora faccio prima a scappare di casa che dire a mio padre che non è andata bene (e a mio zio mi darebbe della scema più di quello che fa ora).
Ho il vomito, forse farei meglio a non mangiare e i chiudermi dentro al bagno fino a domani quando non devo andare là. No, non devo, ma voglio. Voglio sapere di che morto devo morire, insomma. Anche se non muoio, però lo so, mi conosco, sarebbe una botta dura perché mi conosco e mi rompe perché non sono poi così cambiata da quando alle medie sono scoppiata a piangere per i sei di italiano, storia e geografia. Ero una maniaca dei voti, sotto al buono mi facevano schifo.
Ho il vomito, il the in polvere che ha preso mamma sa di medicina, i capelli sono fighi ed io ho paura di sentire cos'hanno da dire domani. Cazzo.

giovedì 16 giugno 2011

Non voglio il trucco sbaffato, il cuore graffiato, lo stomaco piene di farfalle. Non voglio bere fino a stare male o, peggio, fino a dimenticare quello che sto facendo.
Non voglio tacchi costosi, borse troppo piccole per contenere tutto né vestiti troppo corti da far girare la testa al primo ragazzo in balia degli ormoni che incrocio per strada. Non voglio macchine fotografiche troppo buone per me o stereo troppo grandi per un condominio.
Non voglio cose (ed emozioni) futili, non voglio graffi superficiali che bruciano per niente. Voglio la vita nelle vene, negli occhi. Voglio la vita in ogni cellula, in ogni organa, muscolo e osso.
Voglio la vita, voglio sentirmi viva.

martedì 14 giugno 2011

Che poi era solo un semplice gelato.

- Però è ancora duro.
- Lo preferivi moscio?
- Se lo devo mettere sulla patata...


Che tipo, io la amo e a quarant'anni quando sarò ancora più nevrotica di così, perché il lavoro sarà uno schifo e non sarò riuscita a diventare una rockstar, penserò alle sue cazzate e sorriderò come una diciasettene qualunque che ha passato una giornata woah.

domenica 12 giugno 2011

Gente che ti rinfaccia scherzando che non esci quasi mai e poi, quando esco, si lamenta perché ti vengono dati i cinque euro da avere in tasca caso mai succeda qualcosa.
Sì, ma fatti i cazzi tuoi, voglio dire.

giovedì 9 giugno 2011

Maybe it’s not my weekend
But it’s gonna be my year
And I’m so sick of watching while the minutes pass as I go nowhere
And this is my reaction
To everything I fear
Cause I’ve been going crazy I don’t want to waste another minute here.

mercoledì 8 giugno 2011

Mamma spia cosa faccio mentre uso il suo portatile sul terrazzo per prendere una linea adsl non protetta.
Ieri ho visto papà nel suo ambiente naturale, quello di lavoro, dove avrei voluto lavorare anch'io. Ma non posso, sono donna.
Io avrei bisogno di parlare con un under 40 normo dotato di testa che se dicessi qualcosa come tipo che "odio il genere umano" non mi darebbe della sociopatica.
Mi manca il mio computer e la mia adsl, questo ha la tastiera più lenta dei miei tasti.

mercoledì 1 giugno 2011

Cara la mia (non) dolce M.

Io non sono un pinguino crestato, porco Slash nudo a letto!
E tu sei simpatica come blogspot che non fa commentare.
Con tanto ammmmore,
Amy che ti sta accanto.