Se tu fossi qui - o anche se solo sapessi dove trovarti - prenderei una penna, una di quelle Bic dall'inchiostro nero quasi finito e dal tappino mangiucchiato, per scriverti sul braccio come facevo ogni tanto con M. quando le volevo dire qualcosa, qualcosa di più di un semplice "puzzi" o qualcosa di simile che potevo scriverglielo su carta. Qualcosa che volevo che le arrivasse.
Se tu fossi qui ti metterei le cuffie e ti farei sentire quella canzone che mi sta facendo compagnia da ieri sera, quella che una frase sì ed una no, mi ricorda te e se tu fossi qui correrei sulle scale a prendere l'astuccio, urlandoti di aspettare un attimo che dopo ti avrei lasciato in pace per sempre e che potevi andartene se volevi, ma prima volevo fare una cosa e questo te lo direi tornando giù di corsa, rischiando di cadere con la stessa facilità con cui cadevo anni fa, quando tu entravi in classe con la tua aria spavalda e i tuoi occhi che erano uno specchio. Mi sederei accanto a te, cercando di non tremare per paura - paura di cui, a te, non so se direi niente o se ti direi tutto, sai? - e ti scoprirei l'avambraccio, mentre tu ascolteresti quella canzone ti scriverei sul braccio "Can you stay strong? Can you go on? Kristy, are you doing okay?" e tirerei una riga sottile sul nome "Kristy" sostituendolo con il tuo.
Se tu fossi qui, prima di lasciarti andare ti chiederei se, quando eravamo ancora in classe insieme, ti fossi reso conto che io volevo esserti amica, che avrei voluto già allora un futuro migliore per te. Se tu fossi qui, se tu ti ricordassi di me, se io avessi quella dannata possibilità di passare anche solo un'ora, cinque minuti con te, probabilmente, non saprei parlare e ti chiederei di dire cose a caso, perché così, questa volta, oltre che il tuo sorriso, i tuoi occhi, il tuo accento, i tuoi scherzi e le tue cavolate, cercherei di ricordarmi esattamente il suono della tua voce.
martedì 27 marzo 2012
sabato 24 marzo 2012
Da bambina, vedevo mio padre come un essere privo di imperfezioni.
Chissà perché più cresco, più conosco mio padre e più lui fa crescere in me quella strana orribile sfiducia su tutto il genere maschile e soprattutto sulla loro sincerità.
giovedì 22 marzo 2012
lunedì 19 marzo 2012
Straziami, strappami l'anima.
Sto pensando a lui, lui lui, quello che non so dove sia finito, se stia bene o male. Lui, quello che mi a sperare in qualcosa e più ci spero più ho paura e più ho paura più ascolto Bowie che (mi) canta Letter To Hermione per sentirmi meno sola. Sto pensando a lui e avrei voglia di piangere.
E lui, l'altro lui, è sparito, proprio ora che avrei più bisogno di lui, dei suoi messaggi e delle sue cazzate per non pensare, per sentirmi meno sola giusto per un po', per aspettare qualcosa che potrebbe arrivare e non qualcosa che vorrei che arrivasse. Lui che ha lei, però con me è stato carino e mi ha fatto perdere la testa comunque.
Straziami, strappami l'anima ma non sparire e ritornare ogni volta che io inizio a trovare una stabilità con i miei pensieri senza i tuoi messaggi, i vuoti allo stomaco e i batticuore.
Straziami, strappami l'anima ma non sparire e ritornare ogni volta che io inizio a trovare una stabilità con i miei pensieri senza i tuoi messaggi, i vuoti allo stomaco e i batticuore.
lunedì 12 marzo 2012
"sei umana, amy" (cit.)
Nonostante io non accetti la mia condizione, sono umana e quindi, di conseguenza, è nella mia natura sbagliare, ma allora perché ogni mio minimo sbaglio lo sento pesare come se fossero mille errori grandissimi?
venerdì 9 marzo 2012
Di belle visuali, gente che da te vuole farsi uccidere, domande senza senso e di altre cose #3
D. B. che mi intima, ridendo, di stare zitta perché sono malvagia, che mi minaccia di "regalarmi una nota" ogni qualvolta che scoppio a ridere, ma che quando gli domando qualcosa per la scuola, o della scuola, muta e diventa la persona più gentile del mondo, così gentile, umano, da farsi quasi scappare un "cazzo", poi camuffato con un colpetto di tosse come a schiarirsi la voce, mentre dice che non devo scoraggiarmi così, perché non ne ho motivo.
E poi dicono che è uno stronzo, una testa di cazzo che provoca sempre e che critica tutto, ma cosa volete? Lasciatelo stare, ha solo voglia di svegliarci, di farci pensare. Lasciatelo stare, porca miseria ladra, che è l'unico a farci lavorare mentre gli altri si fanno i cazzi loro... ah, ecco perché vi da noia, lui non si arrende alla vostra apatia, mancanza di studio/voglia, lui vi fa studiare.
So I've been writing just for you.
Credevo di averti visto attraverso il vetro sporco dell'autobus che mi riportava a casa e la musica mi teneva compagnia, cercava di farmi stare su. Credevo di averti visto che camminavi per la strada mentre il mio autobus era fermo ad un semaforo, ma non eri tu. Ancora una volta, non eri tu. Non sei mai tu quello che vedo per strada, è sempre un momento di fantasia, un flash di pochi istanti, che mi fa sentire la mancanza dei tuoi saluti quando ci incrociavamo per strada. Sorridevi sempre, mi sorridevi sempre.
Credevo di averti visto mentre Bowie cantava, a tutto volume e con estrema dolcezza, I'm not quite sure what I'm supposed to do, so I'll just write some love to you.
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