Domani ho un treno da prendere, il mio trolley è già fin troppo pieno, lo zaino, tra scarpe e libri, sta per esplodere e le tasche, durante un viaggio, vanno lasciate, quindi per te, per le tue risposte del cazzo, per la tua mancanza di palle (o per le troppe palle, ma quelle dette), non ho spazio né in valigia o nello zaino né negli occhi, quelli li voglio lasciar liberi da tristezze. O almeno da tristezze come te che promettevi di non ferirmi.
E forse sto crescendo, sai? Non ti ho scritto lettere che non ti arriveranno mai, quello che avevo da dire, l'ho detto.
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