martedì 12 agosto 2014

Sono rientrata a casa che l'orologio sul display del mio cellulare segnava le 5:22 del mattino, facendo piano, perché me lo sentivo che mia madre era già crollata, nonostante dica sempre che quando esco e faccio tardi non riesce a dormire. Arrivata al piano delle camere da letto, la sentivo russare, l'ho svegliata per dirle che ero sana e salva a casa, così almeno poteva dormire tranquilla.
Tra una cosa e l'altra, non ho messo la testa sul cuscino prima delle sei e, sarà stata che ero esausta, che il mio ginocchio mi inveiva contro con fitte allucinanti se lo muovevo, sarà stata una serie di cose, ma sono crollata pensando che forse, una crepes alle quattro e mezzo del mattino, potevo mangiarmela anch'io come gli altri. Sembravano buone.
Non ho sognato o forse ho sognato, ma ero troppo stanca per rendermene conto, l'unico sogno che riesco a ricordare è quello che mi ha portato a svegliarmi: un numero non registrato in rubrica mi comunicava che aveva chiarito con il/la tipo/a e che non scendeva quest'estate, perché andavano al Bolgia. Ora, di gente che conosco che potrebbe andarci, c'è, ma che mi scrivano a me per dirmi questo, non penso proprio. Non so perché, però mi sono svegliata di soprassalto e il telefono segnava che erano passati trentacinque minuti a mezzogiorno. Faceva caldo, troppo caldo, per girarsi dall'altra parte e dormire ancora, ma l'avrei fatto volentieri. Ora, più di un'ora e mezza dopo ho ancora i capelli bagnati avvolti nell'asciugamano, il letto da fare, il collo bloccato e scrivo post senza senso, perché ho preso l'abitudine di scrivere anche le stronzate, solo per tenermi attiva.
Alla fine non ho neanche bevuto ieri sera, ma ho ballato uguale, ho scambiato qualche parola con gente sconosciuta che non so neanche da quando esce con loro, ho incontrato una ragazza che è a scuola da me e mi ha guardato un po' sconvolta per avermi trovato poco prima delle cinque in una crepperia affollata di gente che veniva da ballare. Ho spento la testa, per qualche ora, ogni tanto dovrei farlo, perché forse hanno ragione che penso troppo... anche se io, le cinque/le sei di mattina vorrei farle vedendo l'alba, almeno.

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