- sono una persona polemica, so che potrei stare zitta e far finta di nulla, ma non ce la faccio, soprattutto quando si tratta di disuguaglianza tra i commenti sul successo di donne/uomini;
- ho studiato in più occasione il concetto di “doppia morale” e so quanto sia ancora radicato nella società;
- quello di cui parlerò sarà solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, un esempio.
Ecco. Questo discorso sulle parolacce vuole arrivare ad un punto preciso: la diversità che c’è ancora tra uomo e donna. Ora, ho parlato delle parolacce solo perché sono una persona scurrile, a volte troppo, e che certe parole in bocca ad una ragazza non stanno bene me lo sarò sentito non so più quante volte, l’ultima volta solo un paio di giorni fa, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è un’altra. Ora, io non ho problemi a dire che ho Snapchat e che su questo social seguo Fedez... e lo so che tu che leggi starai pensando “quindi?”, quindi niente, ieri mi è capitato un suo minivideo in cui parlava di una certa Greta Menchi e delle critiche che le sono arrivate per essere entrare in Utopia (tra l’altro, avrei anche da polemizzare su come hanno tutti deciso di pronunciare il nome “Utopia”, ma facciamo finta di nulla) al che ho ripensato ai diversi post che ho visto in giro per il web e, soprattutto, i commenti che ho letto su vari social riferiti a suddetta ragazza, ma ho cercato di far finta di nulla, ma stasera mi è capitato l’ennesimo post e ho sentito il sangue ribollire. Ora, io non so chi sia questa Greta Menchi, non so cosa faccia nella vita, quanti anni abbia, da dove sia uscita e altro, so solo che faccia ha e che ha un favoloso colore rosa di capelli, quindi per me la polemica che sto per tirare su è più oggettiva che soggettiva, visto che a lei non mi lega niente, neanche una simpatia artistica visto che, ripeto, non cosa faccia.
Entra in Utopia, il web si scatena con commenti bellissimi di alto livello culturale come “deve proprio sapere fare bene i bocchini”, “a quanti l’ha data?”, “eh, chissà cosa li ha dato per farsi fare un contratto” e altri commenti di simile contenuto che né mi sforzo neanche di ricordare né di riportare in un italiano migliore. Bene. Siamo alle solite, una di dubbio talento viene messa sotto contratto e diventa ‘na zoccola. Peccato che da mesi nelle radio gira quel terribile pezzo che ogni volta che lo trovo in radio cambio stazione di Andiamo A Comandare di Rovazzi (che, anche qui, da dove cazzo è uscito questo!?), anche lui, da quello che ho capito, è in Utopia come la suddetta ragazza e, soprattutto a parere personale, scarseggia in quanto a talento, ma a parte i soliti commenti del tipo “ma dove vai?”, “dovresti zappare la terra, non cantare” e cose così, non ho letto commenti di profonda levatura intellettuale, ma solo critiche male espresse. Dov’è per lui l’allusione a come fa un pompino? E quella di essersi scopato qualcuno? E quella di aver dato via il culo?
Loro sono solo la punta dell’icerberg, l’esempio. La vita è piena di esempi simili dove una donna, meritevole o meno, quando arriva ad ottenere un successo si qualsiasi tipo non è mai perché se lo è meritato, raramente è perché è la nipote del cugino del prozio dell’amico del datore di lavoro, ma più spesso ha fatto qualche favore sessuale a qualcuno, ma mai che un uomo sia raccomandato perché si sia prestato a fare sesso con il datore di lavoro o anche solo che ci abbia provato. No, l’uomo generale o se l’è meritato o viene considerato lì perché nipote del cugino del prozio dell’amico del datore di lavoro.
Ora, sarà che io sono pure femminista, perché vorrei l’uguaglianza tra uomo e donna, sarà che sono idealista, polemica, pure un po’ cagacazzi, ma nonostante so quanto sia radicata la doppia morale che divide uomo e donna in tutto, tant’è che io se dico di essere ambiziosa e che in futuro vorrei avere un posto di lavoro in cui conto e che da cui a dieci anni non mi vedo né sposata né in procinto di essere madre la gente mi guarda come se avessi detto di essere nata con due teste, però a me questo discorso mi rompe i coglioni.
Cristo santo, vedo gente della mia età che ancora manda avanti questi cazzo di discorsi di merda sul fatto che se una ottiene qualcosa è perché è zoccola, se una poco carina riesce a mettersi con un ragazzo carino deve per forza essere brava a letto, se una è intelligente è per forza ‘na cessa zitella, che se è bella deve essere per forza scema, quindi se otterrà anche solo mezzo successo sarà o perché l’ha data o perché è raccomandata. Dio santo, vi faccio presente che è pieno di raccomandati uomini e che, ne sono convinta, qualcuno si venderebbe pure sessualmente se in cambio ottenesse un ottimo lavoro con un ottimo stipendio; che se un uomo cesso sta con una donna figa non è per forza perché c’ha i soldi o perché è simpatico, magari pure lui scopa bene e la strafiga ci sta perché è bravo a letto, giusto perché siamo nel XXI secolo e oramai è stato chiaramente sdoganato il fatto che il sesso per le donne è solo un’attività riproduttiva e che lo fanno per puro piacere (sempre sia lodata la rivoluzione sessuale) che poi su questo vorrei dilungarmi anche, ma non ho voglia di mettermi a fare un’altra polemica dentro una polemica.
Ora, tutto questo lo potevo riassumere con le seguenti righe: se dovete criticare una ragazza/una donna perché per voi ha ottenuto qualcosa che non si meritava, potete allargare le vostre vedute anziché limitarle a “sa fare bene i bocchini”? Così, giusto perché se argomentate le cose invece che aggrapparvi a presunti favori sessuali anziché sembrare degli invidiosi senza cervello con vedute che neanche mio nonno che ad oggi avrebbe novantuno anni, potreste sembrare vagamente intelligenti. Vagamente perché tanto poi se uno instaura una discussione viene fuori che siete ristretti di mentalità, ma almeno ad un primo momento l’avete nascosto bene.
(E sapete che c’è, non rileggo tutto questo pippone che poi lo so che mi dico da sola che sono la solita polemica del cazzo e mi tengo tutto dentro, ma per una volta lo voglio lasciare. Se c’è qualche errore, perdonatelo, sapete a battere veloce con il nervoso che fa tremare le mani non si riesce sempre a fare tutto giusto.)
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