domenica 18 settembre 2016

Domani torno a fare la pendolare, in versione light perché la maggior parte delle lezioni iniziato la prossima settimana, ma domani inizia il corso di Storia e critica del cinema, poi in settimana ho Storia della radio, della tv e delle arte elettroniche e, già solo questi due corsi, mi fanno sorridere un sacco. Ripenso ad un anno fa, alla me che all'idea di andare a Pisa era spaventata e ora, invece, quasi non vedo l'ora di tornare a puntare la sveglia (quasi) tutte le mattine presto, di tornarmi a lamentare dei treni mai in orario, della stanchezza, delle occhiaie, delle persone.
Martedì ho un colloquio per il progetto della radio, alla fine una risposta è arrivata. Ho da parlare faccia a faccia con qualcuno, mi viene un po' da ridere, ma voglio fidarmi di chi crede in me (e della "parlantina alla Evans", come dice un'amica).

4 commenti:

  1. Bella la radio, mi affascina :) abbiamo sempre paura dei cambiamenti,per poi renderci conto a volte che li desideriamo come l'acqua fresca nel deserto... (anche se i treni regionali italiani non li auguro a nessuno! :/)

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    1. Aver studiato pedagogia generale, mi ha fatto capire che abbiamo paura dei cambiamenti perché temiamo che le nostre speranze restino deluse, ma direi che almeno per ora i cambiamenti sono stati decisamente, per usare le tue parole bellissime, "acqua fresca del deserto".
      La radio affascina tanto anche a me, fin da piccola, non so ancora se e in quale ruolo mi prendono (ho fatto doppia domanda, sia come blogger che come speaker). Incrociamo le dita!
      (I treni regionali sono un girone dell'inferno dantesco!)

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  2. Altro che radio kiss kiss! SE VAI ALLA RADIO MI SINTONIZZO

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    1. Fino alla prossima settimana non so neanche SE mi prendono e in che frangente (ho fatto domanda sia da speaker che da blogger), ma incrociamo le dita.

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