mercoledì 26 luglio 2017

Pensieri in ordine sparso e in disordine ordinato #1.

Quando prendi una certa consapevolezza delle persone che credevi amiche e poi tanto amiche non erano, non ti stupisci di nulla, a volte ci resti un po’ male, ma neanche tanto. Anzi, più che rimanerci male è più un “Dio, quanto ero ingenua a crederle amiche!”. Forse non ero neanche ingenua io, ma proprio loro delle stronze croniche, perché con me erano solo prese in giro, il peggio l’hanno fatto a un’altra del quartetto, ma queste sono storie loro.
A distanza di sei anni, grazie ai magici ricordi di FB e al genio di turno che li commenta, scopro che mi prendevano in giro per una cosa che avevo detto. Sotto un post pubblico, senza il nome, ma si capiva, si capiva perché quando si trattava di qualcosa che combinavo e che poteva mettermi in imbarazzo la raccontavano a cani e porci. A distanza di sei anni non fa male, da fastidio, ferisce un po’, ma oramai sono ferite rimarginate, anche se la pelle è rimasta più sensibile.
E per un momento ci penso a riprendermi la mia rivincita, infondo io con loro ero quella muta e tranquilla che però vedeva e sentiva tutto, ma alla fine mi guardo allo specchio e penso “ma che senso avrebbe scendere al loro livello?” e allora finisce che la vendetta la accantono. Alla fine anche loro hanno avuto i loro lati positivi nella vita, tipo insegnarmi che tipo di amiche non voglio più nella mia vita.

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