venerdì 30 novembre 2018

Oggi avrei mille motivi per sorridere senza ma e senza se: la mia amica mi ha fatto un regalo bellissimo, la laurea di T. è stata una cosa scialla e carina con T. che ha dato due grandi gioie e una tesi esposta in modo magistrale, più altre piccole cose che saranno sempre un bel ricordo ("è una foglia strana, va bene per la Mara"), poi c'è il caffè tra amiche e una cartolina-regalo carinissima che amo. Avrei mille motivi per sorridere, ma sono su un treno regionale ad aspettare che parta e ho un magone assurdo.Ieri sera, senza motivo e senza diritti, una canzone mi ha ricordato ragazzo-xanax che speravo di vedere per risentirmi come ai vecchi tempi, ma invece niente. Gli ho scritto un messaggio con un sottotesto che era un mi manchi neanche troppo nascosto tra le righe, sospetto che anche lui l'abbia capito, dopo discorsi di università, di tesi - cosa non si fa per non parlare con qualcuno che ci manca - gli ho detto di vederci per un caffè prima della sua laurea, perché non ricordo più che faccia abbia. Resterà un "va bene" campato in aria. Resterà sempre il grande "ma se" della mia vita (universitaria).
Lui resta un "va bene" senza niente. Un ragazzo che vogliono che io conosca, per cui mi pressano, mi ha invitato per un aperitivo lunedì per conoscerci meglio e io, questo apertivo, non lo voglio. Lo vorrei con altre persone che vorrei (ri)conoscere, che vorrei conoscere, ma non con lui che già dal nome mi crea disagio ogni volta che mi scrive.
Sono in treno, fa caldo, ma tremo, non so cosa fare, non so perché mi hanno messo in una situazione che mi crea ansia e disagio, che mi toglie il sorriso quando ne avrei tutte le ragioni. In testa ho un cantante sconosciuto che canticchia "io vorrei dirti che sto bene".

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